🌍 Esplora: referendum 8 e 9 giugno.

🔴 In questo numero di Esplora approfondiamo i referendum di giugno 2025, sul tema del lavoro e della cittadinanza. 

🗳️Si tratta di un referendum abrogativo, strumento che permette al corpo elettorale di esprimersi sull’eliminazione totale o parziale di una legge. Perché questo tipo di consultazione sia valido, è necessario che si raggiunga il “quorum”, ovvero che si rechi alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Visto che attualmente in Italia l’elettorato è composto da circa 50 milioni di persone, serve che ne vadano a votare almeno 25 milioni per rendere lo scrutinio efficace. Votando “sì” si accettano le abrogazioni proposte dal referendum, votando “no” si mantiene la legge attuale.

🛠️Contratto a tutele crescenti, licenziamenti nelle piccole imprese, contratti indeterminati, responsabilità solidale degli appalti e cittadinanza. Questi i temi su cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi.

🌍 Esplora: violenza economica, una forma di violenza di genere.

🔴 In questo numero di Esplora approfondiamo la violenza economica, una forma di violenza di genere che svolge un ruolo chiave nella costruzione e nel mantenimento di rapporti di controllo, subordinazione e dipendenza. Si configura come l’impedimento all’accesso o il controllo delle risorse economiche da parte di un partner o di un familiare, con l’obiettivo di rendere chi ne è vittima dipendente e incapace di autodeterminarsi.

🔗 Proprio per la sua natura silenziosa e subdola, è spesso difficile da riconoscere anche da parte della stessa vittima, che può interiorizzare l’idea che il controllo economico sia una parte “normale” della dinamica relazionale. Questa forma di abuso rappresenta un ostacolo fondamentale alla libertà e all’autonomia personale, poiché priva le donne degli strumenti concreti per uscire da una relazione violenta e ricostruirsi una vita indipendente. 

🔍 Nell'approfondimento i dati, gli aspetti normativi e le iniziative di governo e Parlamento.

Entro il 2 dicembre 2026 gli Stati membri dell’Ue dovranno recepire nei loro ordinamenti la direttiva europea sulle condizioni di lavoro su piattaforme digitali. Il governo ha recentemente accelerato questo iter approvando, con un emendamento al ddl di delegazione Ue 2024, i criteri da seguire nel recepimento del testo.