Da quando Elon Musk ha permesso le spunte blu a pagamento anche Mark Zuckerberg segue l'onda stravolgendo un tabu che fino a pochi mesi fa nell'immaginario collettivo il badge distingueva i profili ufficiali da quelli falsi per personaggi pubblici e celebrità. Dal web gli utenti scrivono della fine di un'era e ad alcuni personaggi nascono delle perplessità.
- Fra i vari toni d’umore con cui gli utenti hanno appreso la notizia c’è chi trova ispirazione per un nuovo singolo musicale -
L'èlite di persone che fino ad oggi sulle più note piattaforme social godono del badge si dividono con pensieri diversi. Di fatto il badge di verificato era per antonomasia l'icona che tutelava gli account delle celebrità dai profili falsi.
A Rimini c'è l'artista italiano Andrea Speziali, già presidente dell'associazione Italia Liberty che da quando si iscrisse sui social, una decina di anni fa circa, con lo scopo di condividere la sua arte e pensieri aveva ottenuto il badge di utente verificato agli albori di questa soluzione di tutela per la notorietà conquistata, associato quindi alla categoria di "personaggio pubblico".
Quando l'artista visivo e musicale ha appreso della notizia ha radunato il suo team lavorando all'idea di reppare una canzone sul tema - spunte blu - ispirandosi allo stile di Shiva.
D'altro lato sorge preoccupazione per il futuro sull'identità digitale. Sono trascorsi già molti anni da quando aziende come Twitter, Facebook, Instagram, Tiktok, Pinterest, Tellonym, YouTube, Spotify, Quora, Telegram, F3- per citarne alcune - avevano verificato il profilo dell'artista contrassegnato dall'username @andreaspeziali.
Proprio per tutelare l’autore da quei profili falsi che incorrevano del reato di sostituzione di persona.
Nonostante il badge assicurava l'autenticità degli account comparivano e tutt'ora compaiono profili falsi, così anche per le altre sue pagine di fama internazionale: @artnouveauweek, @italialiberty e @theworldartnouveau opportunamente verificate.
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