29 ottobre 1956, Egitto - L'esercito israeliano, di comune accordo con i francesi e gli inglesi, invasero la penisola del Sinai nel tentativo di ricacciare gli egiziani oltre il canale di Suez. Gamal Abd-Nasser, leader del nuovo Egitto repubblicano, aveva da poco nazionalizzato il canale, fino ad allora in mano ad una compagnia controllata quasi interamente dai francesi e dagli inglesi. Proprio queste ultime due potenze avevano deciso di riprendersi il controllo del canale, coinvolgendo una nazione che ormai da anni era in contrasto con l'Egitto, lo stato israeliano. Il bellicismo dei due stati europei, irritò' le due superpotenze dell'epoca (Stati Uniti e Unione Sovietica), che avversarono l'intervento, minacciando ritorsioni contro di loro. Con la risoluzione ONU 1001, la neocostituita UNEF intervenne per prendere il possesso del canale e per costringere le truppe "straniere" a ritirarsi. Francia e Gran Bretagna dimostrarono tutta la loro debolezza e quanto fossero lontani i tempi in cui erano due grandi potenze colonialiste, mentre Israele, nonostante il ritiro forzato, mostrò al mondo, ancora una volta, tutto il suo incredibile potenziale bellico. L'Egitto di Nasser, uscitone diplomaticamente vincente, tenterà negli anni successivi di portare avanti il sogno "panarabista" di unione di tutti gli stati arabi : sogno che rimarrà però sulla carta e si spegnerà definitivamente nel 1967 con la grave sconfitta contro Israele nella guerra dei Sei giorni.