Giuseppe Sigurtà, amministratore e figura di riferimento per il Parco Giardino Sigurtà, intervistato da Judith Wade, CEO di Grandi Giardini Italiani, racconta la genesi dello scrigno botanico alle porte di Verona tra aneddoti storici ed esigenze moderne.
Il Parco Giardino Sigurtà, con l’adesione ventennale alla rete Grandi Giardini Italiani, testimonia il grande impegno profuso dall’amministratore nella valorizzazione dei grandi spazi verdi italiani. Nella scelta non casuale del nome “Parco-Giardino”, così come sottolinea Giuseppe Sigurtà nell’intervista, si esprime l’intreccio tra rigore botanico e libertà paesaggistica.
Negli ultimi 25 anni, sotto la sua guida, il Parco è passato da 70.000 a oltre 400.000 visitatori annuali, superando persino l’Arena di Verona per affluenza. Un risultato reso possibile da un lavoro di squadra straordinario. Oggi il Parco si presenta non solo come uno spazio naturale, ma anche come esperienza emozionale.
Nell’intervista Giuseppe Sigurtà racconta anche la genesi della sua ispirazione per le fioriture di tulipani, nata visitando il Keukenhof nei Paesi Bassi. Un’ispirazione che in breve tempo si è tradotta nella pluripremiata fioritura di oltre un milione di tulipani e nella soddisfazione nel veder esposte, lo scorso anno proprio a Keukenhof, le aiuole galleggianti brevettate dal Parco Sigurtà, fino all’annuncio in anteprima della grande novità della Tulipanomania 2026.
L’intervista si chiude con una riflessione significativa di Judith Wade “I Grandi Giardini Italiani sono i loro proprietari e i loro curatori. Ognuno con il proprio stile, ma tutti uniti dall’amore per la natura e dalla voglia di condividerla”.