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Il 1 Luglio è partito l'assegno unico per i figli, legge che prevede un sussidio che varia dai 50 ai 200 euro mensili per ogni figlio a carico. Un decreto che va a inglobare i (pochi) sussidi già esistenti, e che si pone in un sistema di welfare da sempre incapace di invertire la rotta di una natalità che nel 2020 ha toccato i minimi storici. Una crisi delle nascite legata a doppio filo con un sistema lavorativo che non riesce a garantire alle famiglie, e soprattutto alle donne, una sicurezza occupazionale e una rete di aiuti statali realmente capace di fare la differenza.
Tutto questo in un quadro europeo che ci vede fanalino di coda, con un forte divario tra paesi nordeuropei e paesi mediterranei. Una situazione difficile e preoccupante, che però può essere ancora presa in pugno, soprattutto grazie alla liquidità innescata dai nuovi fondi europei post pandemia. Quali sono le prospettive? Di che politiche abbiamo realmente bisogno?
Cos'è questo assegno unico: https://bit.ly/3jADGxg
Quanto costa crescere un figlio in Italia: https://bit.ly/3jCCyt2
Un po' di numeri sulle agevolazioni europee: https://bit.ly/3qHkteY
Essere donna e madre oggi: https://bit.ly/3heDUsC
Il tanto vituperato DDL Zan, bombardato dalle destre (e non solo) e finito al centro di polemiche social, ha trovato un altro intoppo nel suo travagliato percorso: il Vaticano. Con un coup de théâtre d'altri tempi la Santa Sede ha fatto sentire la sua voce, con una nota ufficiale indirizzata al governo tricolore. Fulcro del messaggio: il testo di questa legge non ci piace per nulla.
Una presa di posizione che fa tornare alla mente vecchie battaglie tra Stato e Chiesa (divorzio e aborto fra tutte), e che fa vacillare fortemente il disegno di legge in questione. Tutto si ricollega ai patti Lateranensi e al Concordato, che in questo caso è stato impugnato dal Vaticano per far sentire la propria voce su un argomento che ritiene spinoso in più punti. La paura del clero è quella di vedersi limitato il diritto di parola su queste tematiche, ponendo il dubbio del confine tra discriminazione e libero pensiero. In tutto questo la politica italiana si ritrova nuovamente succube di ingerenze esterne, con nessun partito che ha saputo realmente opporsi.
Il riassunto della vicenda: https://bit.ly/3jkna4F
Che cos'è il Concordato Stato-Chiesa?: https://bit.ly/366HZZz
I partiti italiani e il rapporto con il Vaticano: https://bit.ly/3jaUESV
Nell'ultima settimana i media nazionali (online e offline) ci hanno fatto guardare dentro l'abisso del dolore in presa diretta. Domenica pomeriggio il grave malore di Christian Eriksen, durante una partita degli Europei di calcio, è stato seguito con morboso attaccamento dalla moltitudine di telecamere presenti allo stadio, trascinandoci dentro al dramma della battaglia tra la vita e la morte. Un trattamento privo di empatia che è continuato anche sui giornali il giorno seguente, dove capeggiavano immagini molto forti. A questa copertura mediatica è seguita la polemica relativa al video esposto dal TG3 (e successivamente da tutti gli altri organi di stampa) sulla tragedia della funivia di Mottarone, una visione agghiacciante e oggettivamente priva di qualsiasi valenza mediatica o informativa.
Questi ultimi due eventi ci mostrano ancora una volta le enormi falle della comunicazione italiana (e mondiale), succube di una mancanza di empatia dedita allo share, al clic facile e alle emozioni usa e getta. Dei media prigionieri di un sensazionalismo drammatico che ormai è quasi un classico nostrano. Dove sta il confine tra diritto di cronaca e umanità? Quali e quante colpe hanno gli editori e gli spettatori?
Il bellissimo pezzo de "L'Ultimo Uomo" sul caso Eriksen: https://bit.ly/2SCFUkW
I problemi del giornalismo italiano secondo "The Submarine": https://bit.ly/3qeS5Ri
Il caso del video sull'incidente del Mottarone: https://bit.ly/35AKNxu
Vermicino, quarant'anni dopo: https://bit.ly/3vxNiex
Il video super cool della Commissione Europea che ci ha fatto uscire di testa: https://bit.ly/35wnapW
Si, questa settimana parliamo nuovamente di Cina e USA.
Questo martedi il presidente Biden ha firmato un nuovo piano di finanziamento per la ricerca, 250 miliardi da iniettare nel sistema per far fronte all'avanzamento cinese sulle cosiddette "disruptive technologies", letteralmente il campo d'azione del futuro. Intelligenza artificiale, semi-conduttori, machine learning, biotecnologie: la geopolitica di domani si gioca sulla scacchiera del dominio dei brevetti, una corsa all'innovazione estrema che fa il paio con la storica corsa verso lo spazio di antica memoria.
Tutto si gioca sul controllo della produzione e della conoscenza capace di aprire nuovi orizzonti, in un mondo globalizzato che durante la pandemia ha dimostrato le falle di un sistema fortemente decentralizzato. La scarsità di microchip, e la conseguente crisi nel produrre l'elettronica basilare per tutti i nostri oggetti quotidiani, ha esposto il dominio cinese su questo basilare componente, creando una reazione a catena che ha portato alle nuove mosse di Biden, intenzionato a recuperare terreno sul colosso orientale.
La sfida Cina/USA secondo "Internazionale": https://bit.ly/3xbBzni
La crisi dei microchip, spiegate bene: https://bit.ly/3pLV57w
Le nuove frontiere del tech: https://cnb.cx/3wepRIl
Il nuovo piano americano: https://bit.ly/3iA0JaY
A più di un anno e mezzo di distanza dai primi casi di COVID-19, registrati nella zona cinese di Wuhan, siamo estremamente lontani dall'avere una certezza sulle cause della pandemia, uno stallo che nemmeno l'indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è riuscita a dirimere. In questa incertezza, fortemente alimentata dal grandissimo ostruzionismo del governo cinese nei confronti degli osservatori internazionali, nei mesi si sono insinuate teorie alternative, dalle più comprensibili alle più strampalate.
Nell'ultima settimana è tornata sotto i riflettori internazionali proprio una di queste, spinta dalle dichiarazioni del presidente degli USA Biden, che ha richiesto un report alla sua intelligence nei prossimi 90 giorni. Un'indagine che ha l'obiettivo di analizzare con più perizia le teorie che parlano di una fuga involontaria del virus dai laboratori di Wuhan, dove da anni si effettuano studi sui coronavirus. Ma come mai questa controversa teoria è tornata fuori solo ora, e perchè ha guadagnato in autorevolezza? Cosa c'è dietro alla decisione di Biden di esporsi in questo modo? La battaglia è tutta politica, e la scienza pare nuovamente messa da parte, mentre la verità è purtroppo più lontana che mai.
Spiegone puntuale de "Il Post": https://bit.ly/2T1R5U4
Le teorie alternative usate come armi di incertezza: https://bit.ly/3pnNsUl
Le dichiarazioni di Biden: https://reut.rs/3ckc4rV
L'interessante approfondimento di "Valigia Blu": https://bit.ly/3igGWNF
La "Generazione Covid": è questa la fascia di popolazione a cui si approccia il segretario del PD Enrico Letta con la sua nuova proposta di finanziamento ai giovani. Un cluster sociale che, dati alla mano, ha subito e subirà i maggiori contraccolpi conseguentemente alla situazione mondiale attuale, una situazione che Letta vuole tamponare con un dono: 10mila euro a metà dei 18enni italiani. Come farla? Aumentando la tassa di successione per capitali al di sopra dei 5 milioni di euro. Facile no? No.
Ogni qualvolta che in Italia si parla di fisco e tassazione si assiste a una levata di scudi della destra e del sottobosco liberale (vedi: patrimoniale), negandoci la possibilità di avere un vero dialogo su una riforma fiscale capace di comprendere le sfide che ci attendono: reddito universale, lavoro agile, manovre redistributive. Il nostro Paese ha bisogno di nuove vedute e nuovi orizzonti, e questo tipo di proposte sono il primo passo per guardare un po' più in là. Ma come funziona la proposta del segretario del PD? Quali sono i punti positivi e quali sono le parti che convincono di meno?
Spiegone, ma fatto bene: https://bit.ly/3wFUUfY
Cosa si dice a sinistra del PD sulla proposta: https://bit.ly/3bZNWuo
Tassa sull'eredità per una società più equa?: https://bit.ly/3fK1qvi
Negli ultimi giorni il valore dei bitcoin, la criptovaluta più famosa al mondo, è crollato in una vertiginosa picchiata, dimezzandosi di quotazione. Un tonfo fortemente interconnesso alla figura di Elon Musk, oramai burattinaio dell'universo Bitcoin, che, dopo aver acquistato un numero spropositato di bitcoin tramite la Tesla, ha deciso di negare la possibilità di pagamento proprio delle auto di Tesla in criptovalute, attaccando il forte impatto ambientale che le caratteristiche di questa moneta inevitabilmente causa.
A questo si è aggiunta la Cina, che ha vietato le transazioni e le conversioni in criptovalute, facendo sentire una volta di più la voce dell'elite finanziaria classica, che fino ad ora era stata sostanzialmente neutrale sulla materia. Un mondo, quello di Bitcoin, estremamente volatile e fortemente figlio delle generazioni di Internet, che hanno visto evolvere questo modello di valuta da sogno utopico a vero e proprio asset finanziario. Qual è l'impatto ambientale della blockchain? Ma cosa ci si può aspettare da questo pazzo mondo delle crypto? Ma soprattutto, Elon Musk riuscirà mai a non fare il pazzo per più di due ore filate?
Il resoconto dell'ultimo crollo: https://bit.ly/3bJoVUq
Come si sono evoluti i bitcoin: https://bit.ly/3u7YYUS
La presa di posizione della Cina: https://bbc.in/3hJlCjR
Il video imbarazzante di Elon Musk al "Saturday Night Live": https://www.youtube.com/watch?v=jrTXBFcvoMQ
Negli ultimi mesi la nostra attenzione è stata catturata principalmente dal nuovo premier Draghi, ma lontano dai riflettori si sta consumando un divorzio a 5 stelle. Il movimento di Grillo e compagnia cantante, dopo l'appoggio al neonato governo giallo-rosso-verde-blu, è andato in crisi totale, cercando un'ancora di salvataggio nell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questo nuovo capitolo politico del Movimento è sfociato in una scissione interna tra l'ala più passionaria, guidata da Casaleggio e Di Battista, e l'ala più moderata, capeggiata da Conte e Di Maio.
Una nuova spaccatura che sembra l'ultima goccia nel vaso politico del Movimento, sempre più lontano dalle sue origini e sempre più invischiato nella cruda realtà della quotidianità politica. Uno scontro ideologico e legale, che passa per la piattaforma Rousseau e per i dati degli iscritti, contesi tra Casaleggio e Conte. Dove porterà questo nuovo scisma? Che futuro affronterà la creatura di Grillo? Come sarà il M5S di Conte?
Il riassuntone della questione Rousseau/M5S: https://bit.ly/3fdmpqo
Conte e la sua idea di Movimento: https://bit.ly/3w2Hvyn
Roma e il nuovo fallimento dell'asse PD-M5S: https://bit.ly/3eLLARy
Questa settimana abbiamo osservato un'escalation di polemichette veramente succose. È partito tutto dal monologo su Canale 5 di Pio e Amedeo, una sviolinata traballante contro il politicamente corretto a suon di n-word e simili, per poi continuare con l'invettiva di Fedez dal palco del concertone del Primo Maggio, dove ha attaccato la Lega difendendo il DDL Zan. Un caso che ha lasciato strascichi polemici sulla presunta "censura" dei vertici di Rai3.
A questo aggiungiamoci pure la polemichetta imbarazzante sul bacio di Biancaneve, che secondo i media nostrani è stato "censurato" dai bigotti progressisti, mentre invece si trattava solo dell'opinione di due sconosciute blogger di San Francisco. Un caso che ha esposto nuovamente le enormi lacune del giornalismo nostrano, prigioniero dei like e dei click. In questa puntata cerchiamo il fil rouge nei tre casi di settimana, parlando di censura, libertà di parola e le vere menti dietro alla calcolata ondata di sdegno contro il "politicamente corretto".
Il video di Matteo Flora sul caso Fedez-Rai: https://www.youtube.com/watch?v=65mCdu7jikk&t=53s
Da dove nasce il politically correct?: https://bit.ly/2SsGeC9
La politica dietro alla cancel culture: https://bit.ly/3tnbtvb
Dopo un iter travagliato, che ha visto cadere per strada anche il malandato governo Conte-bis, sappiamo (più o meno) come spenderemo i soldi del Recovery Fund europeo. Il premier Mario Draghi, intervenuto ad inizio settimana alle due Camere, ha finalmente esposto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, circa 220 miliardi da iniettare nel sistema-Italia, letteralmente un gigantesco defibrillatore per un Paese sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Sei macro-aree di spesa, tre macro-temi da combattere: dopo le chiacchiere, ora si passa ai fatti.
Le differenze rispetto al piano di Conte sono marginali sulle cifre, ma sostanziali sui contenuti, che come richiesto dalla Commissione UE sono più programmatici. Un testo che però ha lasciato perplesse molte figure sociali, sindacati e associazioni ambientaliste in primis, che espongono una mancanza di efficacia delle manovre proposte. Ma cosa contiene veramente questo PNRR? Spulciamolo assieme nei suoi punti più salienti.
Il riassuntone de "Il Post": https://bit.ly/3vq5Pdh
Le cifre e le differenze rispetto al piano di Conte: https://bit.ly/3xyanQG
I dubbi del WWF sul PNRR: https://bit.ly/2QGkUbU
Cosa dice il Piano sull'occupazione?: https://bit.ly/3e5gbcO
The podcast currently has 50 episodes available.