Gestire un'emergenza sanitaria ed economica di portata epocale senza avere l'appoggio di una forza parlamentare equivale a portare al pascolo un branco di gatti selvatici.
Draghi finora ha compiuto un capolavoro di equilibrismo, incidendo dove poteva, rimandando dove incontrava resistenze insormontabili e ricorrendo a qualche trucco laddove possibile.
Purtroppo fronteggiare il peggior Parlamento della storia patria dopo quello in cui Caligola nominò senatore il proprio cavallo è un esercizio che non può durare all'infinito soprattutto in un anno elettorale.
Lo sciopero generale convocato dal vetero sindacalismo più ciarlatano, irresponsabile e impresentabile dei paesi evoluti, suona la campana dell'ultimo giro.
Eletto (o rieletto) il Presidente della Repubblica Draghi dovrebbe tenere un solenne discorso al paese e mettere l'elettorato di bamboccioni mal cresciuti (e peggio vissuti) di fronte alle sue responsabilità.

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