Dopo oltre due anni di guerra, l'economia russa sembra resistere. Le ragioni: è diventata un'economia di guerra, sostenuta da ingenti investimenti dello Stato nella spesa militare; è riuscita ad aggirare le sanzioni internazionali attraverso triangolazioni con Paesi terzi; ha reindirizzato le sue esportazioni di energia verso Stati come India e Cina. Ma il prezzo pagato è proprio l'accresciuta dipendenza dalla Cina. E la militarizzazione dell'economia non può durare a lungo senza effetti nefasti