La legge di bilancio del governo Meloni. Non se ne conosce ancora il testo, ma le anticipazioni fornite dal Ministro Giorgetti delineano una manovra caratterizzata da prudenza, in osservanza all'impegno per la riduzione del deficit contenuto nel nuovo Patto di Stabilità. Più della metà della cifra prevista è impegnata per interventi di riduzione del carico fiscale: conferma del taglio del cuneo fiscale, Irpef a tre aliquote. Una redistribuzione che offre ad una categoria per sottrarle ad un'altra. Ma non ci sono risorse aggiuntive e molte entrate previste sono di carattere temporaneo, come gli introiti delle tasse sulle banche: si tratta di un anticipo che andrà restituito. Le agenzie di rating come Fitch e S&P apprezzano la cautela. E' mancata una spending review preventiva, che avrebbe permesso di evitare tagli lineari. Poco sul fronte del recupero dell'evasione fiscale, si è preferito investire su flat tax e condoni. Rinviata la riforma del catasto, che avrebbe potuto portare risorse attraverso il prelievo su chi ha valorizzato il proprio immobile grazie a fondi pubblici. Manca una prospettiva di crescita per l'economia italiana: produciamo in termini reali come 25 anni fa. In questi anni Francia e Germania sono cresciute del 30 per cento. Il caso virtusoso del Portogallo, che aveva il 130% di debito. La Spagna cresce del 2,6-2,7 per cento perché investe, porta a compimento riforme e sta utilizzando bene i fondi del PNRR. Lo spread spagnolo è a 69. L'Italia avrà un tasso di crescita intorno allo 0,8 per cento, abbiamo un debito del 135 per cento, destinato a crescere.