Sono iniziati a Washington gli Spring Meeting: Banca Mondiale, Fmi, Governatori delle Banche centrali, Ministri dell'Economia e rappresentanti delle organizzazioni della società civile si confronteranno in un contesto condizionato dalle politiche protezioniste della presidenza Trump. Domina il clima di incertezza sul'economia globale: le tariffe introdotte hanno raggiunto un livello che non si vedeva dagli anni Trenta e il modo in cui sono state annunciate è stato del tutto erratico. Le politiche dei dazi di Trump stanno minando la crescita economica globale, provocando un rialzo dei prezzi e dell'inflazione. Una battuta d'arresto rispetto alla resilienza di cui l'economia globale aveva dato prova malgrado gli shock del Covid e delle guerre. Il contesto incerto ha indotto a rinviare gli investimenti, il risparmio è aumentato e i consumi sono diminuiti. Si prospetta il rischi di stagflazione, risulato di stagnazione e inflazione. Le previsioni di crescita dell'economia americana sono scese dal 2,5-2,8 per cento ad una cifra sotto l'1 per cento. Il rischio recessione si è innalazto al 60 per cento (rispetto al 25 per cento). Le pressioni di Trump sul presidente della Federal Reserve Jerome Powell perché abbassi i tassi di interesse. Il dollaro si è svalutato ed è a rischio il suo status di moneta di rifugio. Unione europea e Cina devono trovare una risposta per non essere colpite dalle conseguenze della politica di Trump. La Cina deve rilanciare i consumi interni, evitando di far affluire sul mercato europeo i suoi eccessi di produzione. L'Unione europea deve abbandonare il suo modello si crescita trainato dalle esportazioni, aumentare i consumi interni, fare investimenti. Altrettanto importante per l'Ue è trovare sbocchi su altri mercati rafforzando accordi con Paesi come l'India o il Brasile. E confermare la propria coesione, sul piano della Difesa europea come risposta all'aggressività di Putin e di fronte alla politica dei dazi di Trump