I dati sull'economia americana restano relativamente confortanti: la crescita prosegue e la disoccupazione resta bassa. Ma sono allarmanti i dati sull'indice di fiducia dei consumatori e delle imprese. E i mercati azionari sono in discesa. Il clima di incertezza legato alla politica dei dazi dell'amministrazione Trump colpisce le imprese, che rallentano o rinviano gli investimenti. Contrariamente a quanto affermato da Trump, l'amministrazione Biden gli ha consegnato un'economia solida e in crescita, seppur alle prese con un'inflazione in discesa ma persistente. Durante il suo primo mandato Donald Trump si dimostrò sensibile all'andamento dei mercati e corresse alcune sue scelte. Ma questa volta il Presidente appare deciso a difendere quella che considera una rivoluzione e si dice certo che ad un periodo di sacrifici seguirà l'età dell'oro, poiché è convinto che il sistema economico globale basato su apertura dei mercati, multilateralismo e regole, abbia penalizzato gli Stati Uniti. Sarà molto difficile ottenere con la politica dei dazi un miglioramento del deficit commerciale Usa: non gli riuscì neanche ai tempi del primo mandato quando, al contrario, aumentò, se pur di poco. Né sarà possibile riportare la manifattura in patria, poiché è un settore in diminuzione in tutto il globo, a vantaggio dei servizi. La politica protezionista scelta da Trump potrebbe portare gli Usa al livello dei dazi degli anni '30. Rischi di recessione. Cosa potrebbe far cambiare idea a Trump su questa strategia? Forse la risalita dell'inflazione