“We should start back” sono le primissime parole de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin e noi abbiamo pensato di fare esattamente così.
In questo episodio Tyrion è i nostri occhi e le nostre orecchie durante la cerimonia e il banchetto di nozze della coppia reale.
L’insofferenza e lo sconforto di Tyrion sono palpabili durante tutta la cerimonia.
Inoltre, Tyrion passa tutto il tempo a pensare a come Joffrey abbia potuto davvero attentare alla vita di Brandon Stark.
Finita la cerimonia, la coppia torna alla Fortezza Rossa per il banchetto di 77 portate. Negli appartamenti si cambiano e poi vanno in giro per i soliti convenevoli di corte.
Tra le prime 30 portate la prima parte del banchetto passa più o meno tranquilla, se con tranquillità possiamo definire il caos della Sala del Trono tra giocolieri, vino a fiumi e troppi leccaculo.
A un certo punto, però, la musica cambia. Joff decide di intrattenere i suoi ospiti chiamando a sé due nani. I nani impersonano rispettivamente un soldato Baratheon e un soldato Stark. Sansa rimane impassibile, come se non vedesse il palese insulto, Tyrion lo è meno.
Ma mantiene la calma, anche quando Joff comanda che sfidi i due nani a duello e vinca per lui o quando Joffrey gli svuota il suo grande calice di vino sulla testa chiedendogli poi di fargli da coppiere per il resto della serata.
A fare compagnia ai due sfortunati protagonisti c’è Ser Garlan Tyrell, voce della ragione, che tenta addirittura di far ragionare il giovane re, ovviamente senza successo.
Purtroppo è proprio quando escono fuori la torta nuziale che iniziano i guai. Sansa si accorge che la spada di Ser Ilyn, che Joff ha richiesto per il taglio della torta, non è più quella di suo padre, mentre Tyrion, coppiere reale, assiste in presa diretta al soffocamento di suo nipote.
Nessuno può aiutare il giovane re, né Garlan con le sue pacche sulle spalle, né Olenna Tyrell che grida a chiunque di chiamare i soccorsi, né Margaery che piange disperata tra le braccia della madre e nemmeno Cersei Lannister che urla di dolore con il corpo del figlio morto tra le braccia.
Tyrion è stranamente calmo, come se l’evento non lo riguardasse. Nonostante la sua coscienza gli urli che deve andarsene, Tyrion rimane in sala. Prima svuota la coppa di vino a terra, poi si avvicina alla sorella tentando di consolarla.
Eppure Cersei, cieca dalla rabbia e sicuramente non aiutata da Tywin che giustamente le dice di lasciar andare il corpo del re, ordina alle Guardie Reali di arrestare il fratello: è stato lui l’assassino del re, è lui che devono prendere e buttare in cella.
In tutto questo di Sansa Stark si sono perse le tracce.
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