Se la vita ti dà limoni, fai limonate.L’esempio di quanto la vita può essere cinica, sprezzante, cattiva, maligna, anche ironica se si vuole. Decide per te, il tuo destino, quello della tua famiglia, quello di tua sorella. Ti regala il kart amato il giorno di una strage, ti fa vivere il tuo personale dramma a 4 giorni da quello collettivo delle Torri Gemelle. Ma Alex è sempre stato più forte di tutto e di tutti. Si è sempre rialzato, col sorriso, con quel ghigno che è un ghigno di chi non ha paura di affrontare le sfide che la vita li pone di fronte. E nemmeno di riviverle, un modo quasi per esorcizzarle, per sentirle fuori da sè, lontane, dietro, passate. Perché se c’è un simbolo nella vita di Zanardi quello è la ruota: la ruota gira e ogni giro si lascia dietro quello precedente, senza rimpianti, il prossimo metro è quello che conta. E’ questa sua filosofia che lo rende un unicum nel mondo contemporanea che ama spesso rimuginare, giocare con la nostalgia, rivivere, rivedere. Zanardi ha sempre e solo voluto vivere, senza replay. Motori, handbike, ma anche nuoto, maratone: un uomo di sport, devoto allo sport, un vanto anche per il nostro popolo nel mondo, simbolo di tenacia, positività, amore per il prossimo, amore per la vita.E Zanardi è spiazzante: quando pensi che possa soffrire, che possa rimanere toccato da un evento, da un ricordo, da un’immagine, Alex ha sempre una parola inaspettata che ha la capacità di cambiare la prospettiva immediatamente e lasciarti così a riflettere, che sì forse non è poi così male come sembra.Con Giorgio Terruzzi, Carlo PastoreRegia: Alessio AlbanoUna produzione 7:31 LAB
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