Le recenti perdite delle borse sono legate ai dazi imposti dagli USA il 2 aprile, mirati a eliminare il deficit commerciale. Le aliquote variano dal 10% per paesi come Regno Unito e Australia, fino al 40% per Vietnam, Cambogia e Sri Lanka. La Cina affronta un dazio del 34%, mentre l'Europa è al 20%. Prodotti come acciaio e semiconduttori sono esenti. Gli USA potrebbero subire uno shock di offerta, con crescita in calo e inflazione in aumento; il resto del mondo potrebbe subire uno shock di domanda. Le probabilità di recessione globale sono stimate tra il 35% e il 40%. Due scenari emergono: uno di negoziazione con possibili riduzioni dei dazi e tagli dei tassi da parte della Fed, e uno di recessione con contrazione del PIL e tagli dei tassi più significativi. Il dollaro si indebolisce, suggerendo dubbi sulla strategia economica americana. La Cina ha risposto con contro-dazi del 34%, mentre l'Europa è più cauta. Cina e Area Euro hanno margini per stimoli fiscali e monetari per mitigare gli effetti.