Ottobre è stato un mese di contrasti economici. Il "shutdown" del governo statunitense e i default di alcune società nel settore delle auto usate hanno generato incertezza sul credito privato, complicata dalla mancanza di dati economici chiari. Tuttavia, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha lasciato intravedere un possibile ritorno a una politica monetaria più tradizionale, portando a un aumento dei rendimenti dei Treasury e al rafforzamento del dollaro. La BCE, riunitasi a Firenze, ha mantenuto una posizione equilibrata, indicando dicembre come momento chiave per aggiornare le proiezioni economiche.
Negli Stati Uniti, l'economia cresce vicino al suo potenziale, ma l'assenza di dati ufficiali ha aumentato la volatilità dei mercati. Fonti private hanno evidenziato segnali contrastanti sul mercato del lavoro, che appare in transizione con un rallentamento delle assunzioni. L'inflazione, seppur in lieve aumento per il 2025, sembra meno preoccupante grazie al miglioramento di alcune componenti come gli affitti.
Il settore tecnologico statunitense continua a trainare i mercati, con investimenti record in intelligenza artificiale e risultati aziendali superiori alle attese. Tuttavia, le valutazioni elevate richiedono cautela per i portafogli in vista del 2024. Infine, l'incertezza sulla futura composizione della Federal Reserve e sulla politica monetaria post-Powell potrebbe influenzare il dollaro e i mercati, rendendo cruciali le prossime decisioni economiche e politiche.