Abbiamo il privilegio di essere nati in una di quelle parti del mondo in cui ci sentiamo di poter tranquillamente considerare “fortunata”. Non conosciamo la censura in senso stretto, non conosciamo realmente la limitazione di espressione, men che meno l’accesso all’informazione che anzi, proprio viste le possibilità che abbiamo, sarebbe bene tutelare il più possibile.
L’informazione è quasi un privilegio, un privilegio che ci siamo già trovati cucito addosso e di cui quindi non ci siamo mai posti il problema. Il problema casomai sta nel risvolto opposto: troppa informazione.
O tutto o niente, classicone.
Quel che potremmo e anzi dovremmo (moralmente) fare è veicolare la nostra informazione e non subire solo passivamente le notizie che ci scagliano quotidianamente addosso telegiornali, radio, podcast e quotidiani. Abbiamo la possibilità di scelta e spesso non la sfruttiamo, forse perché anche questa ce la siamo già trovata nel pacchetto all-inclusive alla nascita.
Ma se riuscissimo anche solo a sfruttare ogni media per lo scopo con cui è nato, sarebbe già un buon passo avanti. Potremmo imparare tutti a ristrutturare la cucina grazie a TikTok, ma forse informarci in campagna elettorale SOLO con TikTok sarebbe un colpo al cuore del giornalismo italiano e non solo.
