Dai tempi della rivolta che sfociò nel massacro di Piazza Tien an Men non si vedevano in Cina grandi manifestazioni contro il regime.
Da Shanghai a Pechino, da Guangzhou a Wuhan la gente è scesa in piazza e nelle strade per protestare contro i lockdown, sempre più draconiani, sempre più insensati e sempre più estesi che vengono imposti alla popolazione.
A parte i disagi del confinamento i cinesi costretti a rimanere per mesi in case anguste non possono lavorare e quindi sono senza reddito. I viveri ai quartieri in quarantena non sempre arrivano e si registrano addirittura casi di malnutrizione.
Il regime di Xi Jinping che ha appena ricevuto una solenne riconferma alla guida della Cina nel XX Congresso è stato colto di sorpresa, ma non è in grado di reagire se non inasprendo la repressione.
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