La legge finanziaria per il 2022 prevede altri 23 milardi di deficit aggiuntivo. Per quanto si possano intuire le motivazioni politiche della manovra, soprattutto in un anno elettorale, il quadro macroeconomico globale di medio periodo indurrebbe ad una maggiore prudenza.

Il rallentamento della Cina e la ripresa in grande stile dell'inflazione dopo la grande moderazione proiettano incognite piuttosto pesanti sulla sostenibilità del debito pubblico italiano.

Peraltro gli impegni solenni presi con l'Unione Europea nel quadro del Recovery Plan dovranno essere mantenuti da una classe politica che non ha alcuna intenzione di tornare alla disciplina fiscale e si illude che i miliardi dell'Europa sono a disposizione per comprare i voti.

In questa puntata di Inglorious Globastards ne parliamo con una delle menti più lucide tra gli economisti italiani, Nicola Rossi.

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