Questa Meditazione Sistemica, rivolta soprattutto all'adulto di oggi, nasce da una consapevolezza semplice e scomoda:
i bambini definiti all'epoca "difficili" spesso erano solo cuccioli che stavano amando troppo.
Ma quell’amore – non compreso, non accolto, non diretto – diventa sintomo, silenzio, ribellione, "malattia", controllo. Molti di noi, da piccoli, hanno “attivato” i genitori.
Con il comportamento, con la sofferenza, con l’irrequietezza.
Non per disturbare.
Ma per indirizzare lo sguardo della famiglia verso qualcosa che non poteva più essere ignorato. Un figlio difficile spesso non guarda solo se stesso.
Guarda per conto di qualcun altro.
Un fratello escluso. Una nonna dimenticata. Un trauma mai raccontato. Questa meditazione ti aiuta a:
- ritrovare il bambino che sei stato,
- vedere cosa guardava,
- comprendere chi o cosa stava cercando di far includere attraverso il proprio disagio.
Questa è una Meditazione Sistemica.
Non serve “capire tutto”.
Basta guardare con amore, e lasciare che ciò che è stato interrotto trovi finalmente il suo posto.
Così che tu possa occupare il tuo.
Non per dovere.
Ma per libertà.
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