Quinto episodio de L’Invisibile Addosso: l’iris segreto.
L’iris non si concede a tutti. Non parla con la voce chiara dei fiori, ma con quella sommessa della terra. Non offre il suo profumo immediatamente: bisogna attendere anni, lasciar riposare le sue radici nel silenzio, perché solo il tempo può liberarne l’essenza. È un segreto che la natura custodisce in profondità, e che la profumeria trasforma in polvere vellutata, in carezza impalpabile. Non profuma di petali, ma di memoria: ricorda la cipria sul tavolo da toeletta, i guanti di pelle, la polvere che si posa lieve come un pensiero. È un sentore intimo, che non cerca di piacere a tutti, ma di sussurrare a chi sa ascoltare. A Firenze, l’iris è simbolo araldico, fiore di città e di destino. È giglio sulle bandiere, ma è soprattutto materia invisibile, anima segreta di molti profumi leggendari. Fragranze che hanno fatto dell’iris il cuore elegante e introverso della loro identità. Indossare l’iris significa scegliere la discrezione invece della vanità, la profondità invece della superficie. Significa portare con sé una presenza silenziosa che consola, custodisce e accompagna. L’iris non invade lo spazio, lo avvolge: come un talismano che respira con te, come una radice che lega al mondo invisibile. Il suo segreto non è da mostrare, ma da vivere. L’iris si indossa come un ricordo che non appartiene a nessun altro: un segreto che diventa tuo.