Oggigiorno a causa della cattività influenza di quelli che chiamo asocial network crediamo che tutto intorno a noi sia fatto da viaggi, buon cibo, feste, risate e esperienze sempre al massimo. Potrà sembrarti strano ma le persone che caricano contenuti si chiamano influencer (anche i nostri amici che pubblicano stories sono passivamente influencer) proprio perché ci influenzano.
E in un mondo dove si condivide solo quello che potrebbe portarci likes viene influenzato completamente il nostro saper affrontare la dura realtà, che è fatta sì da momenti belli ma anche brutti, tribolati e addirittura noiosi.
Ah, fuggire non ti servirà a niente.
Blaise Pascal lo chiamava divertissement: invece di affrontare tematiche esistenziali passi il tuo tempo correndo in cerchio. A fine giornata ti sembrerà di aver faticato quando in realtà non ti sei mosso di un millimetro. Anzi per andare avanti saresti dovuto restare fermo usando non le gambe ma la mente.
Usare la mente è quello che fanno gli stoici da migliaia d'anni anche attraverso le tecniche di visualizzazione. E la tecnica di oggi ci permette di affrontare nello specifico le paure dalle quali molto spesso preferiamo fuggire invece che affrontarle.
Ma se la paura è un’emozione concentrata su ciò che deve ancora accadere è logico cercare di contrastarla imparando a guidare i nostri pensieri sul futuro. La tecnica di esporsi ripetutamente a future situazioni stressanti in piccole dosi per aumentare la resistenza ai turbamenti emotivi è nota oggi con il nome di teoria classica dell'esposizione. Funziona come i vaccini contro i virus e si avvicina a concetto di allenamento alla resilienza.
Seneca, duemila anni fa, la chiamava praemeditatio malorum, o “premeditazione delle avversità” ed è proprio quello che affronteremo oggi...