Alla fine, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ci ha rassicurati: nessun italiano metterà piede a Guantanamo. Ma già il fatto che la notizia sia sembrata credibile, che abbia richiesto un controllo della Farnesina, se ci pensate dà la misura non solo del clima che si respira in America, ma anche dell?imprevedibilità delle relazioni tra Stati Uniti e storici Paesi alleati quali noi siamo.

Raccontano i residenti di alcuni sobborghi di Los Angeles dove si concentrano molti migranti che da giorni le scuole si sono praticamente svuotate e alcune attività commerciali sono rimaste chiuse, per il terrore dell?arrivo di una retata, vista la foga persecutoria anti migranti di Trump e della sua destra. Dopo l?arresto di circa 150 persone sono scoppiati disordini: e qui entra in gioco il proverbiale, latitante senso della misura di Trump. Perché contro il volere delle autorità locali ha inviato la Guardia nazionale e poi i marines, e ora minaccia di usare «poteri anti-insurrezionali».

Come abbiamo previsto già ieri, i referendum su lavoro e cittadinanza sono rimasti ben lontani dal quorum. Si sono fermati al 30,6 per cento di affluenza, che sono comunque circa 14 milioni di cittadini alle urne. E così, mentre la destra gongola per la sconfitta di Cgil e opposizioni, da sinistra provano a guardare il bicchiere mezzo pieno: è da quei 14 milioni di elettori, dicono, che si può ripartire.

Nel fine settimana appena trascorso, i riflettori se li è presi l'opposizione. Sabato con una manifestazione unitaria a favore di Gaza oggettivamente riuscita, per i toni composti e per la partecipazione. E poi con il referendum su lavoro e cittadinanza, per il quale si vota ancora oggi fino alle 15. Il quorum, però, sembra molto lontano: i leader di opposizione rischiano un brusco risveglio.

E' scoppiata la guerra tra il presidente americano e il suo ex collaboratore Musk, a colpi di accuse e minacce. Un nuovo fronte di battaglia per Trump, già impegnato in quelle con Harvard e i migranti. A questo proposito, un messaggio allusivo gli arriva dal cancelliere tedesco Merz, ieri in visita alla Casa Bianca: il certificato di nascita del nonno tedesco di Trump. Come dire: tutti siamo stati migranti.

C?era molto interesse per le tre ore di colloquio che si sono svolte ieri tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, ed era inevitabile, dopo settimane di tensione tra Italia e Francia, e dopo le notizie che arrivano dai fronti di guerra, a Gaza come in Ucraina, che non fanno sperare in una svolta positiva a breve. Alla fine, un comunicato congiunto restituisce l?immagine di una piena sintonia: forse anche perché si evita di scendere nel dettaglio delle questioni.

Fino a qui, avevo sempre contemplato un paio di posizioni che si possono assumere sul referendum. Andare ai seggi e votare – sì, no, scheda bianca o nulla, insomma quel che si vuole, oppure stare a casa e astenersi. Da oggi sono venuta a conoscenza di una funambolica terza via, quella che ha scelto la premier Giorgia Meloni: andare a votare ma non votare.

Oggi la nostra Repubblica compie 79 anni. E’ in un’occasione così solenne e importante, che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha scelto di dire parole nettissime e definitive sulla situazione di Gaza. Ha deciso di togliere il velo alle timidezze del governo: "È inaccettabile – scandisce il presidente - il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza".

I dazi di Trump sono illegali e vanno sospesi. Anzi no, restano. C'è un giudice in America, anzi più di uno, e la pensano diversamente. Prima la Corte del commercio blocca la decisione del presidente americano: non le puoi mettere tu le tariffe doganali ma il Congresso. Poi la Casa Bianca fa ricorso e lo vince, indietro tutta un'altra volta, i dazi reciproci stanno dove sono.

Dopo settimane di attriti piuttosto evidenti, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron hanno fissato un incontro. Martedì, a Roma. Prove tecniche di disgelo: entrambi sanno quanto sia necessario collaborare, più che mai oggi che alla Casa Bianca siede Donald Trump, con le sue decisioni imprevedibili che possono avere riflessi devastanti sull’Europa.