Cosa vuoi fare da grande?
Quante volte da bambini ve lo siete sentito chiedere?..."cosa vuoi fare da grande?"...
Il calciatore…l'astronauta…il pilota…l'attore…il ballerino…ognuno di noi aveva un sogno…che poi a volte non era neanche un sogno nostro, ma magari era quello del nostro amico del cuore, o del più figo della classe…. e noi per essere come lui, per emularlo, o magari solo per continuare a condividere un percorso insieme, dicevamo la stessa cosa che diceva lui…
Ai bambini è permesso sognare ogni cosa, i bambini sono liberi, non hanno steccati mentali, non devono fare i conti con la realtà della quotidianità delle cose…possono sperare di essere ogni cosa e anche più cose contemporaneamente, per cui possono anche vivere i sogni di altri…tanto possono sempre ripensarci e inventarsi un altro futuro…
Anche io avevo i miei sogni…a dire il vero non erano quelli assurdi…quelli di uno su mille, anzi su un milione ce la fa…non sognavo di fare il pilota, l'astronauta…mi ha sempre fatto paura volare…anche perché se la natura avesse voluto che l'uomo volasse ci avrebbe fatto un bel paio di ali no? Non sognavo neanche di fare il calciatore…sono sempre stato troppo alto…e si sa quelli alti sono scoordinati…oppure ero io che ero una "pippa" a prescindere? Boh, vabbe…non ero fatto per giocare al calcio…
I miei sogni erano più terra terra…volevo lavorare in banca, i numeri mi hanno sempre affascinato…mi danno sicurezza (questo lo ho già detto)... due più due fa sempre quattro…
E poi volevo fare il benzinaio…mi affascinava quel signore che quando arrivavamo in macchina prendeva le chiavi, apriva il serbatoio, inseriva la pistola…e poi quei numeri che giravano sulla pompa…prima velocemente e poi sempre più lentamente, fino a fermarsi sulla cifra precisa che mio padre gli aveva chiesto...chissà come facevano a fermarsi proprio sul numero preciso, che mio padre gli aveva chiesto, non riuscivo proprio a spiegarmelo...quanto mi piaceva andare dal benzinaio…questo sogno lo ho anche realizzato, ho fatto veramente il benzinaio…non ditelo a nessuno, ma è uno schifo farlo…sempre alle intemperie…freddo, pioggia, caldo…
Ma il sogno più grande, quello che proprio mi sarebbe piaciuto fare era il muratore…il muratore costruisce le case, il muratore può vedere il suo lavoro…mi ricordo che quando andavo in giro da piccolo ero sempre con la testa rivolta verso l'altro a guardare i palazzi…e fra me e me dicevo: pensa quanto sarà orgoglioso di se, chi ha costruito questa cosa…ogni volta che passa da qui vede il risultato del suo lavoro…un lavoro che starà lì per secoli, che tutti possono vedere…un lavoro tangibile…chissà se chi abitava dentro quei palazzi, che i miei occhi di bambino ammiravano, si domandava chi avesse costruito la loro casa? Boh, forse no…ma io me lo chiedevo sempre.
Mi è sempre piaciuto costruire, mi è sempre piaciuto vedere il risultato di quello che faccio…e se anche crescendo, non ho fatto il muratore, mi è rimasta la voglia di fare cose…non mi piace chi distrugge, non mi piace chi critica senza trovare soluzioni alternative, non mi piace chi punta sempre il dito, non mi piace proprio…
Preferisco la proposta, alla protesta, preferisco chi getta le fondamenta, a chi invece mina, distrugge, sfascia tutto…
A questo punto e dopo questo pippone enorme, vi domanderete perché vi sto dicendo tutto questo…
Ve lo sto dicendo perché mentre molti vivono questo momento del movimento come una sorta di dramma, con ansia e preoccupazione, io lo vivo come lo vivrebbe un bambino la sera di natale…quando Conte ha detto: "rifondare il movimento"...mi si sono illuminati gli occhi, ho rivissuto i sogni di bambino…rifondare significa costruire…rifondare significa rinascere…rifondare significa guardare avanti…rifondare significa sapere che c'è un futuro…
E le parole che ha scritto ieri Crimi, mi hanno reso ancora più entusiasta:
"Un percorso di conoscenza reciproca basato sull'ascolto e sulla condivisione delle priorità, delle ric