Dal momento della nascita fino alla morte gli uomini attraversano circostanze difficili come la malattia, l’invecchiamento, la perdita di parenti e amici, l’incertezza, l’insoddisfazione, le ansie, le nevrosi e le paure e così via. 2500 anni fa il Buddha Shakyamuni - che la storia non ci presenta come un Dio, un figlio di Dio o un profeta, ma lo descrive come un uomo alla ricerca di un rimedio alla confusione che agita la mente degli esseri senzienti - ebbe una grande intuizione, ovvero si rese conto che la vita basata sul desiderio avido, sulla rabbia, sull’avversione e sulle illusioni generate dall’egoismo impone una continua ricerca di soddisfazione ed è quindi travagliata e imperfetta.