Judith Leyster, la stella nascosta dell’Olanda del Secolo d’Oro, brillò con il suo talento unico e la sua personalità audace, in un’epoca in cui l’arte era un regno quasi esclusivamente maschile. Fu una delle poche donne a conquistare un posto nella prestigiosa Gilda di Haarlem, ma la sua fama fu oscurata per secoli, con le sue opere attribuite ad altri artisti, persino a Frans Hals. 
In questo episodio Giulia Salvietti della classe 4B racconta, attraverso la voce della zia Roberta Baldassarri, la storia di una donna che ha sfidato le convenzioni del suo tempo con pennellate vivaci, scene di vita quotidiana piene di energia e ritratti che trasmettono gioia e spontaneità. Scopriremo come il suo nome è stato riscoperto solo nel XX secolo e perché oggi viene celebrata come una delle grandi artiste della sua epoca. 

In questo episodio esploriamo la vita e il lavoro di Marina Abramović, la pioniera della performance art che ha trasformato il proprio corpo in un campo di battaglia artistico. Dalle prime sperimentazioni negli anni '70 alle iconiche performance come Rhythm 0 e The Artist is Present con le quali  ha ridefinito il rapporto tra artista e pubblico. Ezio Ioan (chitarra e testo) e Costanza Baldolunghi (voce), entrmbi  della classe 4A, ci accompagneranno  in un viaggio intenso tra sacrificio, resistenza e spiritualità, alla scoperta di un’artista che ha fatto della vulnerabilità la sua forza.

Nel panorama dell’arte del XVIII secolo, dominato dagli uomini, Élisabeth Vigée Le Brun riuscì a imporsi con talento, determinazione e fascino straordinari. Ritrattista ufficiale della regina Maria Antoniettae acclamata in tutta Europa, fu un'artista rivoluzionaria capace di superare le convenzioni del suo tempo. 

In questo episodio Mia del Pulito della classe 4A esplora la sua vita avventurosa: dagli anni giovanili nella Parigi pre-rivoluzionaria fino ai trionfi nelle corti di tutta Europa. Un viaggio tra arte, storia e passione, alla scoperta di una donna che ha sfidato il suo tempo con il potere del pennello.

Coraggiosa, ribelle a talentuosa si è distinta come pittrice ma non solo, è stata arrestata e censurata per aver dipinto figure femminili nude, considerate troppo trasgressive per la morale dell’epoca. Natalia Goncharova, la principale delle “Amazzoni dell’Avanguardia”, capace di trasformare in opera d’arte anche la propria vita, è stata una figura pioneristica, fondamentale per ridefinire il ruolo della donna e in grado di unire in maniera personale e originale il gioioso cromatismo di Matisse e la forza costruttrice di Picasso, il primitivismo di Gauguin, le atmosfere sognanti di Chagall con il dinamismo di Boccioni.

La storia è stata scritta ed interpretata da Francesca Ordile della classe 4B.

Gina Pane è stata una pioniera dell’arte performativa, un’artista che ha fatto del proprio corpo il mezzo espressivo più potente per esplorare il dolore, la vulnerabilità e la relazione con il pubblico. Attraverso le sue azioni radicali, ha sfidato i limiti fisici ed emotivi, trasformando la sofferenza in un linguaggio artistico capace di scuotere le coscienze. Ma cosa la spingeva a mettere in gioco se stessa in modo così estremo? Qual era il significato profondo delle sue ferite e delle sue performance?  Lo scopriremo grazie al racconto scritto da Emma Badini della classe 4B e interpretato dalla madre Lucia Menci. Preparatevi a un viaggio intenso e provocatorio nella vita e nell’opera di questa artista italo-francese.

Sapevate che nel XVI secolo una donna riuscì a imporsi nel mondo dell’arte sfidando le convenzioni del suo tempo? Sofonisba Anguissola non solo conquistò l’ammirazione di Michelangelo, ma divenne anche pittrice di corte per Filippo II di Spagna, influenzando profondamente la ritrattistica rinascimentale. In questo episodio esploriamo la sua vita straordinaria, le sue opere più celebri e l’eredità che ha lasciato alle generazioni future di artiste. Parleremo dei suoi ritratti innovativi, del ruolo delle donne nell’arte del Rinascimento e di come la sua determinazione abbia aperto la strada a molte altre.

Tutto questo grazie alla storia scritta e interpretata da Chiara Mancini della classe 4A.

Frida Kahlo non è solo un’icona dell’arte, ma un simbolo di resilienza, passione e libertà. Ogni sua pennellata racconta una storia di dolore e di amore, di lotta e di identità. Con i suoi autoritratti intensi e il suo immaginario vibrante, ha trasformato la sofferenza in bellezza, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte. Ma chi era davvero Frida Kahlo? Quali esperienze hanno forgiato il suo genio creativo? Aurora Cini della classe 4B vi porterà alla scoperta della sua vita straordinaria, tra arte, rivoluzione e desiderio di autodeterminazione. Preparatevi ad entrare nel mondo di Frida, dove il confine tra sogno e realtà si dissolve in un vortice di colori ed emozioni

“La nostra terra è solo un puntino tra milioni di stelle nel cosmo.” Yayoi Kusama con le sue opere ci porta alle infinite possibilità dell'universo, da ogni punto all'eterna armonia dell'esistenza. Artista poliedrica giapponese, famosa per la vasta produzione di pois, performance di liberazione sessuale post sessantottine, zucche e mirrors. Ciò che più di tutto ha contraddistinto il suo straordinario lavoro  è stato il coraggio con cui ha dato corpo al suo paesaggio interiore: le sue opere esprimono i suoi dilemmi psicologici ed emotivi, ha incarnato l’eterna lotta per conciliare le realtà duali delle nostre vite e mantenersi integri di fronte a una contemporaneità che per molte ragioni ci fa sentire sempre più fragili e disuniti. Questa integrità Yayoi Kusama l’ha raggiunta con i mezzi straordinari e fantastici dell’arte, perché nell’impossibilità di fuggire da se stessa e dai suoi disturbi è grazie ad essi che è riuscita a distaccarsi dal suo corpo e vedere la sua “anima restaurarsi, restituita all’infinito, al tempo eterno e allo spazio assoluto” che per lei non è mai stato un’illusione, ma la realtà stessa: il luogo della sua tanto anelata libertà.

La storia è scritta da Brando Beligni della classe 4B e interpretata dall'amica Claudia Pennucci.

"Tutto quello che produco è ispirato ai miei primi anni di vita. Ogni giorno devi disfarti del tuo passato oppure accettarlo, se non riesci ad accettarlo diventi scultore." E Louise Bourgeois è diventata una talentuosa scultrice che ha ottenuto il meritato riconosciemnto solo alla soglia dei settant'anni, ma fortunatamente  ha vissuto a lungo, fino all’età di 98 anni. E' morta nel 2010, lasciando un’enorme vuoto personale e un immaginario intenso, in grado di concretizzare i traumi nascosti nell’inconscio umano.  La storia di Louise Bourgeois si intreccia con quella di Properzia de' Rossi, la sola donna a cui Vasari ha dedicato una biografia nella seconda edizione delle "Vite" dove la descrive come “giovane virtuosa, non solamente nelle cose di casa, come l’altre, ma in infinite scienze che non che le donne, ma tutti gli uomini gl’ebbero invidia”, e ancora come donna “del corpo bellissima”, che “sonò e cantò ne’ suoi tempi meglio che femmina della sua città".

La storia è scritta e interpretata da Alice Rosini della classe 4B.