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By Metodo Milano
The podcast currently has 10 episodes available.
Viaggio nell’arte e la sessualità fino ai suoi limiti, la censura. Un percorso da Roma a New York che unisce due artisti che negli anni abbiamo avuto modo di incrociare e apprezzare. Il primo è Giulio Catelli, pittore romano. Con lui siamo partiti dal suo percorso artistico per arrivare a capire che spazio occupa la tematica sessuale nella sua pittura. L'altro protagonista di questo episodio ci porta in una dimensione internazionale, viaggiamo negli Stati Uniti dove ci aspetta Logan T. Sibrel, artista e musicista newyorkese. Con luisiamo partiti dalle sue due anime artistiche e da come riesce a mixarle fino a scoprire come vede il momento che vive l’arte contemporanea dal suo osservatorio.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
Qual è il luogo dove l'arte vive e si trasmette nei cuori e nella testa di chi la fruisce? Di certo le gallerie, le mostre, i musei. Eppure c'è un altro spazio, più intimo, che può ospitare arte, valorizzarla, darle nuova vita, nuovo senso. E' la casa questo spazio, un posto disegnato sulle passioni e le esigenze di chi lo vive, che può essere arricchito di quadri, sculture, insomma di bello. L'arte è sempre stata fonte di ispirazione dell'arredamento, del design e dei complementi d'arredo, è per questo che ci siamo affidati alla numero uno in Italia in tema di arredo d'interni, Paola Marella, architetto e conduttrice tv. A lei abbiamo chiesto quanto è stata d'ispirazione l'arte nel suo lungo percorso professionale. L'altra protagonista di questo episodio è Lorenza Boisi, artista e agitatrice culturale che spazia tra pittura e scultura. Con lei siamo partiti dalla sua produzione artistica per arrivare ad entrare in casa sua e cercare di capire il suo rapporto con l'arte degli altri.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
L’illusione ottica del cinema, come arte delle immagini in movimento, si ottiene con 24 fotogrammi al secondo impressi su una pellicola magnetica. Per questo, il cinema è l’evoluzione dell’arte della fotografia, che era stata a sua volta l’evoluzione della pittura, che a sua volta deriva dall'architettura. Il cinema è la completa evoluzione di tutte le altre arti, capace di creare una magia, un concentrato di emozioni che scaturiscono dalla fusione dei suoi vari elementi creativi. Secondo Marco Senaldi, professore di Cinema e Arti Visive all’Università di Milano Bicocca, all'inizio della sua storia il cinema cercava di imitare l'arte, di sottrarle il primato estetico e culturale. Oggi accade il contrario, è il cinema a costituire il repertorio culturale dell'arte contemporanea. In passato la musica, la letteratura, la pittura sono state di ispirazione al cinema negli anni della sua nascita, ma cosa ha “imparato” il cinema dalla pittura? Lo chiediamo a Rossella Farinotti, critica d'arte contemporanea, curatrice e giornalista. L'altra protagonista di questo episodio è Anna Franceschini, filmaker e artista visiva. Anna lavora prevalentemente con immagini in movimento, con la performance e con il film. Con i suoi video, cerca di animare l'inanimato in un universo spesso meccanizzato e fatto di infinite ripetizioni.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
"Il più ricco insegnamento viene dalla musica. Salvo poche eccezioni, la musica è già da alcuni secoli l'arte che non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell’artista e creare la vita dei suoni".
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
Nell'episodio di oggi abbiamo voluto con noi due persone che si sono fatte ispirare da un viaggio, due artisti che hanno scelto di andare lontano per comprendere meglio il mondo che ci circonda e che cambia. Per molte persone il cambiamento climatico è un problema delle future generazioni, di quei ragazzi che ogni venerdì invocano un futuro migliore e che hanno come riferimento la giovane attivista Greta Thumberg. Non è così, il cambiamento climatico è già una realtà oggi. Una realtà che sta provocando impatti e fenomeni di frequenza e intensità mai visti nella storia dell'uomo. La Terra soffre oggi, ma quanto ne siamo consapevoli? Fabio Deotto è uno scrittore che ha voluto toccare con mano che cos'è il cambiamento climatico. Per farlo ha fatto un viaggio alle Maldive, negli Stati Uniti ed infine in Lapponia. A lui abbiamo chiesto quali sono le cose più importanti che hai capito da questo viaggio. Come Fabio Deotto, anche Sabrina Casadei ha realizzato un viaggio che ha condizionato la sua produzione artistica. Sabrina ha realizzato un percorso di ricerca avviato durante la permanenza nel centro artistico NES in Islanda. Con lei siamo partiti dall'isola ai confini dell’Europa, dal suo viaggio e dal suo approccio con gli scenari nordici che ha avuto davanti agli occhi.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
l percorso di oggi ci porterà molto lontano dal punto della Terra in cui state ascoltando questo episodio. Si perché voglio fare un viaggio interstellare per dimostrare due cose: che l'arte può prendere ispirazione anche fuori dal globo terrestre e che ci possono essere opere d'arte realizzate con quelle leggi della fisica che regolano l'Universo. In questo episodio non andremo solo alla conquista dello Spazio, ma scopriremo anche che c'è molta più scienza di quanto immaginiamo nei videogiochi, nel cinema, nell'arte contemporanea. Salgo sulla mia navicella spaziale con Emilio Cozzi, giornalista, divulgatore scientifico e di cultura videoludica, uno che conosce la strada che porta ad esplorare lo Spazio Cosmico. Fisica quantistica, relatività, teletrasporto, viaggi nel tempo, come può diventare arte tutto questo? La ricerca scientifica di Luca Pozzi viene convertita in progetti cross-disciplinari, oggetti levitanti, disegni di luce e uso performativo della fotografia in grado di ricreare una strana sensazione di tempo congelato e multi-dimensionalità. Sale anche lui sulla mia navicella spaziale.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
Il tema del viaggio è sempre stato indagato dall'arte, anche quando questo è forzato, obbligato, quando rappresenta una fuga e la ricerca di un posto migliore in cui vivere. Le migrazioni sono diventate, negli ultimi anni e in culture anche molto diverse, un tema centrale dell'arte contemporanea. L'arte ha tanti linguaggi, non parla una sola lingua, si nutre di contaminazioni, nasce spesso dal tentativo di guardare altrove da parte dell'artista. Ecco perchè le produzioni artistiche, oggi, sono un grande strumento di integrazione, di dialogo, di avvicinamento tra mondi e culture diverse. Mi chiedo, però, se l'arte faccia abbastanza per creare ponti tra culture o se ci sia bisogno di uno sforzo maggiore di noi artisti per abbattere i muri che ci dividono. Prima di provare a rispondere a questa domanda, ho chiesto a Matteo Villa, ricercatore del programma Migrazioni dell'ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale, dove e perchè si migra oggi nel mondo. L'altro compagno di viaggio che ho voluto con me è l’artista visivo Gian Maria Tosatti, che nel 2013 ha realizzato un’installazione proprio a Lampedusa sul tema delle migrazioni. L’opera è stata realizzata ad Ancona presso la Mole Vanvitelliana e si intitola The kingdoms of hunger, I regni della fame. I "regni della fame" sono, secondo Pier Paolo Pasolini, i luoghi da cui provengono gli immigrati che ogni giorno abbandonano la propria terra con imbarcazioni di fortuna per raggiungere l'Italia. L'opera di Tosatti è un omaggio alla memoria dei migranti scomparsi durante l’attraversamento del Mediterraneo. Con lui sono partito proprio dal suo cammino verso Lampedusa.
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L'ultimo anno che abbiamo vissuto è stato di certo difficile per tutti noi. A noi artisti è mancato soprattutto lo spazio di relazione con il pubblico, con i musei e le gallerie a lungo chiusi. Gli artisti hanno sentito la mancanza dello spazio espositivo, luogo di incontro e confronto con il pubblico. Molti hanno approfittato di questa situazione di isolamento per concentrarsi sul proprio lavoro, trovando il tempo che spesso manca per realizzare la propria arte. Altri, invece, si sono interrogati sul contesto in cui tutti siamo stati immersi, realizzando lavori pensati per dare risposte al momento storico che viviamo. Il percorso di oggi è diverso dagli altri, vuole essere più intimo, un viaggio che tiene conto di se stessi. Voglio esplorare l'emotività, le paure, le ansie e la ricerca della scintilla creativa in questo periodo della nostra vita in cui è necessario essere distanti, lontani, a volte solo virtuali. Nell'ultimo anno è cambiato il tempo a nostra disposizione, ma quanto siamo cambiati noi? Le nostre passioni? La nostra voglia di fare? La nostra capacità di generare qualcosa di nuovo? L'ho chiesto prima a chi della creatività ha fatto una ragione di vita, Annamaria Testa, una grande protagonista della comunicazione nel nostro paese, saggista, consulente per imprese, blogger, poi a Martina Bruni, una pittrice che è anche psicologa. Per lei il disegno è sempre stato un tentativo di tenere un diario visivo, appunti sporchi e confusi in cui ritrarre solo e soltanto se stessa.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
Nell'ottobre 2018, la casa d'aste Christie’s ha battuto per 432.500 dollari il dipinto "Portrait of Edmond Belamy". Il dipinto è tratto da una serie di 11 ritratti raffiguranti i componenti di un immaginaria famiglia parigina la famiglia Belamy. Questa opera è stata realizzata da un collettivo formato da tre giovani artisti francesi che, però, non hanno mai preso in mano pennelli e vernici. "Portrait of Edmond Belamy" è infatti la prima opera pittorica realizzata grazie all'intelligenza artificiale. Parto da qui per capire se noi artisti abbiamo ancora un futuro o se è solo una questione di tempo e saremo sostituiti tutti da algoritmi. Ho chiesto a Massimo Temporelli, fisico, scrittore, divulgatore scientifico, come si immagina il futuro dell'arte contaminata sempre più da tecnologia e intelligenza artificiale.
L'altro compagno di viaggio che ho voluto oggi è Valerio Veneruso. Lui si definisce un "esploratore visivo che si occupa dell'impatto delle immagini nella società contemporanea" e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
Per parlare di arte e femminismo ho voluto avere con me due donne, la prima è Giulia Blasi. Giulia è una scrittrice, giornalista e speaker radiofonica. I suoi libri più famosi sono Manuale per ragazze rivoluzionarie e Rivoluzione Z, diventare adulti migliori con il femminismo. Con Giulia sono partito dal suo rapporto con l'arte e di come si può essere femministi con la creatività
L’altra donna che ho voluto con me è Beatrice Meoni, un'artista che si è formata attraverso i lavori con compagnie teatrali e scenografi di rilievo e che negli ultimi anni si dedica alla pittura e all’indagine sulle possibilità linguistiche della pratica pittorica.
Questo è il primo episodio del podcast di Metodo Milano.
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Metodo Milano è un podcast di Maurizio Bongiovanni - realizzato con Giorgio De Luca - Montaggio audio di Gianmarco Ferronato.
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