Microcosmiche

Una mattina, al porto, conosco un marinaio.
Mi racconta come si diventa Gente di Mare.
Fuma sigarette e si commuove, quando parla delle seppie.
Forse non sa che è una Sirena.

C'è una signora, che sta tutto il giorno seduta davanti al suo negozio di fiori.
Sembra quasi la portinaia del quartiere.
Conosce tutti ma proprio tutti.
Pure la storia di quei ragazzi.
Ma chi sono 'sti ragazzi?
Da sempre, la curiosità appartiene agli esseri umani.

Anzi, la curiosità… è mondiale!

La vedi la finestra davanti a te? Oggi c'è, domani non c'è più.
Può succedere che sparisca una finestra in una sola notte.
Un tizio m'ha raccontato com'è potuto accadere.

La finestra fa da cornice alla commedia umana da appartamento.
E’ un punto di vista che, in qualche modo, rappresenta te che ci stai dietro. Te e la tua coscienza.
Anche quando qualcun altro ci monta sopra un sipario di cartongesso.

Vediamo davvero la realtà così com’è, e tutti allo stesso modo?
Quello che vedo io è la stessa cosa che vedi tu?
Questo è un dilemma molto antico, a cui pure chi studia il cervello risponderebbe: no e nemmeno avrebbe senso farlo.

Noi esseri umani siamo campioni di distorsione della realtà. Perché alle immagini associamo le nostre idee. Perché vediamo attraverso gli occhi ma, per il 90%, vediamo quello che il cervello vuole farci credere.

Tipo, che la piazza sia il mare e il marciapiede la spiaggia!

Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei.

I gusti musicali sono tanti.
Anche gli animali hanno la loro musica preferita o quella che attiva specifiche zone del cervello.
Ma per apprezzare la musica non bisogna essere Arturo Toscanini né un coccodrillo.

Come dice Elsa: "La musica? La ascolti, e basta".

Sai qual è il grande potere degli essere umani? L’immaginazione.
Siamo gli unici animali che possono parlare di quello che non c’è.

L'immaginazione è il nostro computer creativo che funziona con algoritmi di poesia.
Attivala quando fai la fila alle Poste, vedrai che il tempo passa meglio.
A me l'ha suggerito un tizio col papillon, però poi s'è perso sul finale.

Vi è mai successo di andare al cinema o a teatro e avere qualcuno troppo alto seduto davanti a voi?
A me è capitata una persona che si credeva alta, eppure…

Ognuno di noi ha un’immagine di sé che è legata all’autostima.
Ci vediamo intelligenti, simpatici, pigri, incompresi, puntigliosi, furbi, stronzi, generosi. Possiamo scegliere gli aggettivi che ci vogliamo. Ma questo è l’IO dietro alla faccia che si guarda allo specchio. L’IO che pensa, sogna, parla, sente e crede. Crede, ad esempio, di essere una persona alta. Anche se arriva a malapena allo slancio di una marmotta.

A volte, l’immagine mentale è quella che può farci sentire dei veri giganti.

Stai camminando tra le bancarelle del mercato.
Qualcuno ti offre la possibilità di conoscere il tuo Futuro. Allettante!
Che cosa faresti?
Ascolta la mia risposta.
E tu, sei d'accordo?

Ho accompagnato la signora Margherita a comperare le banane.
Mi auguro che ti succeda una cosa simile.

Magherita, 91 anni, tutta vita.

C'è una donna che beve caffè a tutte le ore.
Potrebbe rimanere sveglia per sempre.
Invece va al bar, beve caffè, e dorme.
Quando sta sveglia, scrive.

Forse solo David Lynch può capirci qualcosa.