L’inizio di una guerra si ha quando, nei termini di lettura della vita affettiva individuale, diventa lecito compiere collettivamente azioni, quali le violenze e le ingiustizie, che all’interno della organizzazione sociale di appartenenza rappresenterebbero un disonore e una colpa grave per l’individuo.
Ma le violenze e le ingiustizie, vietate al singolo, sono monopolizzate dalle Nazioni ed hanno motivo di essere perpetrate in nome della ragion di Stato.
La morale si muove secondo criteri di divisione tra buono e cattivo e può essere quindi espresso un giudizio di violenza buona o cattiva modificando opportunamente il proprio punto di osservazione.
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