Sono da poco passate le 22. È l’ultima sera di Sanremo. Inverno ’88, freddo cane, è sabato. C’è la finalissima, sono quotatissimi Anna Oxa e Fausto Leali. La competizione entra nel vivo. Mentre Mino Reitano e Loredana Bertè si sgolano, irrompe un bolognese dal megaschermo dell’Ariston.
Gabriella Carlucci e Miguel Bosè, i padroni di casa, hanno in mano una bomba. Si chiama Tomba la Bomba, appare in tuta azzurra, dal cancelletto olimpico di Calgary, Canada. Là sono da poco passate le 14. C’è la fase finale della seconda manche dello slalom. Solo due giorni prima Albertone aveva trionfato nel gigante. Ci riprova, dopo un’onesta prima manche (terzo).
L’Italia intera tira il fiato per una cinquantina di secondi e si tuffa con lui giù dal pendio olimpico. È un’escalation di brividi. Gli sci di Tomba disegnano traiettorie magiche. A raccontare l’impresa di questo 21enne arrivato da Bologna, è Alfredo Pigna.
Breve sintesi per farci catapultare senza troppi scossoni da Sanremo all’Alberta (la regione cadanese che ospita le Olimpiadi, nomen omen) e poi via con la sublime danza di Alberto, che rimonta, esulta, soffre nel parterre e aspetta il verdetto che lo premia ancora una volta. Doppietta olimpica, due medaglie d’oro in 48 ore.
Lo sci ha il suo quarto d’ora di celebrità. Ha interrotto il festival. L’Italia fa in tempo a “perdere l’amore” con Ranieri, e a incoronare il suo nuovo fenomeno.
Adesso Mettiti comodo e pensa a quale evento sportivo hai regalato una tua emozione una nuova puntata di Polaroid sta per cominciare.