Posso dire?

Benvenuti all'episodio 1 della stagione 2 di "Posso dire?", il posto giusto per dire le cose sbagliate. Torna a grande richiesta "Posso dire?", dopo una prima stagione di risate, schiaffi in faccia e insulti alle rispettive madri, ma questa volta su YouTube: non possiamo vederci - per quella cosina lì del virus che gira, forse ne avete sentito parlare - e quindi anziché registrare un podcast dobbiamo per forza parlarci in videochiamata e questo è il risultato. Per questa nuova stagione, ci siamo posti una missione: aiutare le persone a sopravvivere. A tante cose. La prima, per dire, è il 2020. E tutto quello che si è portato dietro. Guarda il video su Youtube: https://youtu.be/qgDU_9xS4cE

Abbiamo riso. Abbiamo pianto. Ci siamo tagliati le unghie. E abbiamo ascoltato storie da NON raccontare ai nostri nipotini. Ma ora siamo arrivati al termine di questo viaggio: siamo alla fine, che è anche il tema del decimo e ultimo episodio di "Posso dire?".
Una puntata dove i nodi vengono al pettine, dove si parla di amori finiti, vite finite, fini finite e cosa c'è dopo la fine. Se c'è qualcosa. Perché dopo questa fine di "Posso dire?" chissà se ci sarà qualcosa. Forse sì. Forse no. Le emorroidi di Dot, però, ci saranno di sicuro. Grazie a tutti per questo viaggio, brutti bastardi. Addios.

Dall’esordio alle montagne russe, “Posso dire?” è stato un vero e proprio viaggio. Un viaggio, tema dell’episodio 9, che difficilmente dimenticheremo. Come le esperienze passate della nostra vita, tipo un interrail in Spagna iniziato da solo e finito ancora più solo o quella volta a Bangkok, quando scopri di avere le emorroidi. O, perché no, di volontariato (quasi sessuale) a Lourdes. Un viaggio nel mondo e dentro noi stessi, sul viale del tramonto di questa stagione. Però si ride eh. Per Diana se si ride a sto giro. Anche se siamo quasi alla fine.

Ogni show, nella sua storia, ha un episodio particolare. Quello della mosca in Breaking Bad, lo speciale di Halloween dei Simpson, Free Churro in BoJack Horseman o quella dello pseudo ictus di Sacchi a Controcampo. Noi, per esempio, arrivati all'ottava puntata abbiamo capito che l’unico modo per non interromperci è parlare da soli. Quindi pronti via, eccovi sei monologhi in fila in per dire quello che ancora non eravamo riusciti a dire. Sarà divertente, dicevano. Ci spaccheremo dalle risate, dicevano. */Si asciuga le lacrime mentre scrive, sale sullo sgabello e lo spinge via/*

Ve lo diciamo subito: in questo episodio 7 di "Posso dire?" non si ride. Se volete ridere, digitate "Effettuerare" su YouTube, guardate il primo video e tornate qui. Perché qui si parla di diventare grandi, di soldi che non ci sono e del continuo e impietoso confronto con i boomer. Preparate le vostre coscienze per un esame dal quale non si può scampare: quello della vita.