Cosa significa, oggi, essere «verdi» in Europa? In Austria gli attivisti per il clima come Lena Schilling entrano nel partito dei Verdi, che ha quarant’anni di storia, mentre gli ex studenti dei Fridays for Future, a cinque anni dagli scioperi scolastici, si alleano con i sindacati e gli autisti dei mezzi pubblici. Ma c’è anche il «fianco radicale», incarnato dal movimento Ultima Generazione, che cerca di scuotere il dibattito politico con azioni «antipatiche», imbrattando i quadri o bloccando strade. Nei Paesi Bassi, secondo esportatore di prodotti agricoli al mondo, gli allevatori si oppongono alle rigide regole fissate dai politici di città «lontani dalla campagna», che prevedrebbero l’abbattimento di circa la metà dei capi di bestiame, sostenendo un partito nuovo come il BBB, il movimento dei contadini cittadini. Qui il termine «polder», oltre ai terreni sottratti al mare, può riferirsi al pragmatismo di trovare soluzioni: scientifiche o di compromesso. Un modello, oggi in crisi, da cui i Paesi Bassi — e l’Europa — possono ripartire.
Con Alessandra Coppola, Marilisa Palumbo, Matteo Castellucci.
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