L’ospite della puntata odierna è Stefano Cabrera, violoncellista, arrangiatore e compositore. Genovese, dopo essersi diplomato al Conservatorio di Genova, si è perfezionato con Mario Brunello, Yo-yo Ma, Amedeo Baldovino, Emil Kline. Ha studiato musica jazz e composizione. Le sue composizioni sono state premiate in importanti concorsi nazionali ed internazionali. Ha studiato orchestrazione e arrangiamento ed orchestrazione alla Berklee School of Music.
Dal 1994 al 2009 ha lavorato come violoncello di fila al Teatro ‘Carlo Felice’ di Genova. Nel 2005 ha iniziato una collaborazione con i “Violoncellisti della Scala” ed ha scritto per il Teatro Carlo Felice di Genova “Sugli Angeli”, “Canto dell’Osso di Luna” e “Let it Beatles”, rilettura dei successi del gruppo inglese per voce solista, coro e orchestra.
Nel 2004 realizza insieme a Luigi Berio, componendo la musica originale, il cartone animato “Genova, sinfonia di una città” con i disegni di Emanuele Luzzati.
Collabora con numerosi teatri, orchestre e gruppi da camera come arrangiatore ed orchestratore. Nel 2006 forma lo GnuQuartet, dove si occupa principalmente degli arrangiamenti, insieme a Francesca RApetti (flauto), Raffaele Rebaudengo (viola) e Roberto Izzo (violino). Con gli Gnu inizia l’avventura di collaborazioni discografiche e concertistiche con importanti artisti della musica italiana (Gino Paoli, Malika Ayane, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi, Baustelle, etc.). Nell’estate del 2010 viene invitato al “Silda Jazz Festival” in Norvegia per scrivere un progetto originale “a quattro mani” con artisti norvegesi e, sempre nello stesso anno, scrive la versione jazz di “Pierino e il lupo”. In questo anno nasce il progetto “Almost 3” insieme a Flavia Barbacetto.
L’intento dell “Almost 3” è quello di dare libero sfogo alla creatività proponendo il curioso abbinamento di una voce femminile e di un violoncello, senza imporre alcuna barriera di stile e di genere musicale. Dai Depeche Mode ai Nirvana, dagli Eurythmics ai Soundgarden, ogni brano affrontato viene letteralmente ridotto all’essenza di “melodia e armonia”, per poi essere restituito all’ascoltatore in tutta la sua purezza; il violoncello perde la sua patina meramente “classica”, per acquistare ogni volta personalità diverse e inattese: grazie a tecniche “borderline”, le mani di Cabrera trasformano il proprio strumento in chitarra, basso, percussione, creando un sound peculiare e incredibilmente variegato. Alla sonorità più acustica si affianca inoltre l’uso di loops, synth ed effetti vocali, in un’efficace commistione tra classicismo e modernità.
Stefano Cabrera e Flavia Barbacetto
Partecipa, successivamente, al progetto “St. Mud Avenue”, insieme ai fondatori Stefano Ronchi e Fabio “Kid” Bommarito” e a Pietro Martinelli e Flavia Barbacetto, un progetto che li accomuna per il rispetto e la passione per il blues rurale, lo stomp ed il ragtime, rendendo l’atmosfera del “juke joint”, la sale da ballo del Mississippi degli anni ’50.
St. Mud Avenue
Francesca Rapetti, Raffaele Rebaudengo, Roberto Izzo, Stefano Cabrera
Ultima fatica discografica dei “GnuQuartet”, “Untitled” condensa dieci anni di esperienze musicali, dalla P.F.M. ai Negramaro, da Niccolò Fabi agli AfterHours, le collaborazioni del GnuQuartet hanno arricchito la tavolozza sonora del gruppo, rompendo confini stereotipati. I brani si chiamano semplicemente “idee” ed hanno un numero che li contraddistingue tradendone la cronologia compositiva ma non offrendo volutamente altri stimoli interiori.
La spensieratezza di un tema aperto e solare si incontra con l’energia di uno stacco tipicamente rock, il delicato equilibrio delle parti del minimalismo si sfascia contro il muro dell’improvvisazione, un’elettronica discreta supporta [...]