Tra politici, imprenditori e opinione pubblica si sta insinuando con sempre maggior forza la nozione che le catene del valore vadano semplificate, accorciate e rese meno dipendenti dalla Cina o in generale da nazioni potenzialmente ostili, che non condividono (o addirittura avversano) i valori occidentali.
Insomma, senza troppi giri di parole, l'invasione dell'Ucraina ha fatto risaltare la dipendenza dell'Europa dal gas russo.
Ma la dipendenza dalla Cina è potenzialmente molto più preoccupante perchè al gas russo esistono alternative. Invece a molte importazioni dalla Cina di materie prime, manufatti industriali e semilavorati, alternative non esistono.
Quanto sarà facile ridurre i legami consolidati tra Occidente e Cina? E quanto tempo potrebbe durare il processo? Ne parliamo con Marco Bussi focalizzandoci sul settore dei chip e delle tecnologie di punta.
La dipendenza dalla Cina è anche il risultato di decenni in cui i cinesi hanno saccheggiato il patrimonio di know-how occidentale, comprandolo con cambiali fasulle, acquisendolo attraverso joint (disad)ventures o molto più spesso rubandolo con attacchi hacker.
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