La produzione automotive italiana sembra avere un piano più chiaro per il 2025. Almeno questo è quello che è emerso dal recente tavolo Stellantis al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il Gruppo, infatti, ha annunciato che investirà due miliardi di euro per il prossimo anno per potenziare la produzione nel Paese e sei miliardi per acquistare da fornitori italiani. Pare dunque che tutti gli impianti restino attivi, dopo le grandi preoccupazioni degli ultimi anni.

Nel frattempo nelle strade italiane si vivono i primi effetti del nuovo Codice della Strada.

Per anni è stato un settore molto solido, capace di avere un impatto significativo sull’economia nazionale. È la componentistica automotive che, in Italia conta un numero importante di aziende (circa duemila), di dipendenti (circa 170mila) e un fatturato da 60 miliardi.

Eppure, nell’ultimo periodo, il comparto sta giocoforza risentendo delle difficoltà generali di mercato e il 2025, in assenza di supporti adeguati, potrebbe essere un anno molto difficile - spiega Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia.

Con il superamento del 3% di quota di mercato in Italia, Kia si appresta a chiudere il 2024 in crescita. Nonostante le difficoltà generali del settore, il brand è riuscito a consolidare le performance dei suoi modelli tradizionali, spingendo al contempo anche sulle elettriche e le ibride alla spina. Merito sopratutto di modelli iconici per il marchio come Sportage, giunta alla sua quinta generazione, e Picanto, la city car che ha appena festeggiato il suo ventesimo compleanno - spiega Giuseppe Bitti, presidente di Kia Italia.

Se si vendono meno auto nuove è fisiologico che si debba aumentare la manutenzione di quelle vecchie. Ed è anche per questo che l'aftermarket italiano ricopre un ruolo sempre più importante nel settore automotive. Se componenti e ricambi risentono maggiormente delle difficoltà del mercato, l'autoriparazione in modo particolare vive un momento di buona salute, anche grazie a un graduale adeguamento tecnologico, con prospettive positive per il 2025 - sottolinea Rezo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec.

Mentre Acea e il suo presidente Luca De Meo chiedono all'Europa un quadro normativo normativo semplificato e una transizione ecologica competitiva per il settore auto, Stellantis, dopo anni di assenza dalle organizzazioni locali e internazionali, è prossima al rientro nell'associazione europea dei costruttori.
Il tutto per affrontare, con maggiore forza e coesione, le grandi sfide dell'automotive, tra cui la svolta energetica.
E proprio sulla svolta green non ci sono buone notizie: secondo gli ultimi dati Istat non solo in Italia aumenta il numero di auto ma il parco circolante, oltre che abbondante, è anche vetusto e quindi più inquinante.

Dopo anni di sperimentazione, sono arrivati i primi risultati di Borgo 4.0., la piattaforma che si configura come un vero e proprio laboratorio in ambiente reale per testare le soluzioni della mobilità del futuro. Un esempio di smart city, promosso da Anfia Automotive, che ha scelto Lioni, in provincia di Avellino, come suo territorio di riferimento.

Tra le soluzioni sperimentate semafori intelligenti, sistemi automatici di parcheggio, sistemi di monitoraggio del traffico in tempo reale e della qualità dell'infrastruttura: tutti strumenti al servizio del cittadino - come spiega Luigi Ferrigno, coordinatore dei progetti di ricerca e sviluppo di Borgo 4.0

All'ottavo posto tra i marchi più venduti in Italia, Jeep si appresta a chiudere il 2024 con buoni risultati. A giocare un ruolo fondamentale nelle performance del brand certamente Avenger, vettura che ha raggiunto il primato di suv più venduto nel nostro Paese. Un modello, questo, che ha permesso anche a Jeep di ampliare la sua clientela rispetto al passato: il 70% degli acquirenti di Avenger, infatti, non è tradizionalmente legato al marchio - sottolinea Novella Varzi, Country Manager per l'Italia di Jeep.

Il settore automotive deve rispondere a criteri finanziari ma non solo. Come accade per altri comparti, anche il mondo dell'auto ha a che fare con i cosiddetti parametri ESG, i criteri che permettono di analizzare l'attività di un'impresa anche sotto il profilo ambientale, sociale e di buona governance.
Un recente rapporto della società di consulenza Omnicom si è occupato proprio di questo aspetto e ha messo in evidenza come tra le otto industrie analizzate, l'automotive si classifichi quinta per capacità di rispondere a determinati criteri, soprattutto ambientali, sociali e di innovazione - spiega Marcello Laugelli, Responsabile Automotive di Omnicom PR Group Italia.

Il mercato italiano dell'auto rischia di chiudere l'anno con il segno meno. A confermarlo sono i dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che fanno registrare, a novembre 2024, un calo delle immatricolazioni 10,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il consuntivo dei primi undici mesi dell'anno registra dunque una lieve flessione, che potrebbe consolidarsi a dicembre.

Nel frattempo il Paese continua il suo percorso green puntando sulla neutralità tecnologia: a partire dal 1 gennaio 2025, una regione italiana - la Lombardia - sarà alla guida dell’Automotive Regions Alliance (Ara) e si impegnerà nella transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto oltre che nella tutela, nel contempo, di imprese e posti di lavoro.