Antonello Fabio Caterino e Andrea Donna riflettono su quanto sia necessario - di questi tempi - apparire seri, o meglio seriosi, per entrare in presunti canoni di autorevolezza, letteraria e intellettuale. Da sempre la letteratura è stata sinonimo di intrattenimento, di scherzo. La gravitas non manca, ma non è mai mancato - da sempre - il lusus, lo scherzo, il gioco. E appiattire con presunte categorie morali tutto ciò è barbaro e incivile. Tra gli esempi: Cecco Angiolieri, Pietro Aretino, Carducci e Ragazzoni.