E adesso dico addio a quei luoghi distanti,
fatti d'isistanti
E tanti quanti i santi
I ricordi mancanti
I silenzi abbondanti
Abbonati agli squilibranti
E squilibrati dipinti,
Di volti invecchianti
Ed invecchiati delle genti
Che hanno abitato
Ed abitano, i miei ricordi, tutti quanti.
Ai posti che ho abitato,
Che mi hanno odiato,
Che mi hanno amato.
Che non ho mai cercato,
Quando me ne sono andato
Lontano, in paesi che mi avrebbero lasciato
Senza fiato.
A loro dedico il mio fato,
Che possano sentire il mio fiato,
Mentre mi lascio andare ad un
"menomale che me ne sono andato"
Ma loro mi vogliono,
Mi spogliano,
Mi chiamano e mi scelgono
Tra i visi di quelle persone che in silenzio rimangono
Incapaci di parlare, non parlano.
Forse è quello che vogliono
Rimanere lontani dalla vita che sognano
Perché un posto fisso ed uno stipendio,
Sono meglio di ciò che davvero bisognano.
Che tanto, sbagli tu che hai deciso di partire
Perché non puoi soffrire,
Il silenzio rumoroso che ti fa impazzire.
Hai scelto di non dire
Che le famose 1000 lire
Che hai chiesto a tua madre per sentire
Il brivido di chi va senza mentire,
Non ti avrebbero portato in America e, che dire
Meglio lontano, che morire.
Di noia
Di non gioia
Di amaro in bocca che la gente ingoia
Di paranoia
Di chi ti annoia
Morire annegato, come un'oliva in salamoia.
Che non può farci niente,
Può solo sperare che il suo nocciolo
Rompa un dente.