Il lavoro "L'incontro, la relazione, la fatica nella terapia del Disturbo Borderline di Personalità" è focalizzato sul terapeuta, sul suo coinvolgimento. Il terapeuta del DBP ha necessità di disporre di strumenti adatti, una diagnosi clinica coerentemente rappresentativa della condizione del paziente, una teoria della clinica, la capacità di confrontarsi con l’incertezza, di monitorare detto e non detto, transfert e controtransfert, atteggiamento e controatteggiamento, fenomeni regressivi… Incontra per tempi lunghi comunicazioni rudimentali, grezze, intrise di emozioni grevi, con proiezioni di vissuti caotici e instabili, si confronta con una super sensibilità ai micro segnali di disconferma e con la scarsa capacità di comprendere le intenzioni degli altri… Incontra nella relazionalità intersoggettiva la sofferenza magmatica del paziente, vive un’esperienza spesso colta come strana e alienante, in cui è sollecitato da un vago senso di coazione...
Per approfodimenti si rimanda all'articolo in Rivista di Psicologia Individuale n.96
Autore: Sergio Laguzzi, Psichiatra, Psicoterapeuta, Analista Didatta SIPI, docente SAIGA, ex referente Unità Prevenzione e Terapia dei Disturbi di Personalità ASL TO 3.