La parabola dell’impero Achemenide raggiunse il suo apice con Dario I il Grande (522- 486 a.c.); Dario fu il vero artefice del potente regno persiano, a cui dette strutture e consistenza capaci di farlo durare nei secoli. Il declino dell’Impero però iniziò con le cosiddette “guerre Persiane”, in particolare con le sconfitte subite dal figlio Serse nello scontro con le città greche, sconfitte che privarono lo stato Achemenide della sua aura di invincibilità, palesandone le debolezze.
Il crollo fu infine dovuto all’impresa di un geniale condottiero, forse il più grande di tutti i tempi, Alessandro Magno (336-323 a.c.), il quale in soli tre anni fu capace di annientare la potenza persiana, estendendo le sue conquiste sino al fiume Indo.