Non sono favole pensate per i bambini, quelle di Augusto Monterroso.
L'autore guatemalteco si appropria della Favola come genere allo scopo di sovvertirlo e reinventarlo. Ne disattende le regole convenzionali e crea l'antifavola. Favole rovesciate dunque, rette sull'umorismo sferzante e sul paradosso, per porre il lettore di fronte all'abisso di ambiguità connaturato alla condizione umana.
In "Il saggio che prese il potere" Monterroso, con l'ironia e il disincanto del suo sguardo, ci mostra la ferocia insita nel potere.