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Il figlio del secolo, la recensione di Silvia Gorgi e Luca Marinelli della serie di Joe Wright con Luca Marinelli presentata in anteprima alla mostra del Cinema di Venezia.

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TROIS AMIES, la recensione di Silvia Gorgi e Matteo Strukul di Emmanuel Mouret con Camille Cottin, Sara Forestier e India Hair presentato in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia.

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HARVEST, la recensione di Giacomo Brunoro del film di Athina Rachel Tsangari con Caleb Landry Jones presentato in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia.

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DIVA FUTURA, la recensione di Silvia Gorgi e Giacomo Brunoro del film di Giulia Louise Steigerwalt con Barbara Ronchi, Pietro Castellitto, Denise Capezzi e Tesa Litvan presentato in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia.

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QUEER, la recensione di Silvia Gorgi del film di Luca Guadagnino con Daniel Craig, tratto dal romanzo di William Borroughs, presentato in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia.

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VERMIGLIO, la recensione di Silvia Gorgi e Giacomo Brunoro del film di Maura Delpero in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia

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THE ROOM NEXT DOOR, la recensione di Silvia Gorgi e Giacomo Brunoro del film di Pedro Almodovar con Julianne Moore, Tilda Swinton e John Turturro presentato in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia.

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APRIL , la recensione di Giacomo Brunoro del film di di Dea Kulumbegashvili in concorso all'81a Mostra del Cinema di Venezia.

April ovvero aprile di Dea Kulumbegashvili spero di averlo pronunciato bene talentuosa regista georgiana è in concorso a venezia e probabilmente è un film talmente brutto che vincerà il leone d'oro o meglio un film sicuramente anticommerciale ipercervellotico grande rigore stilistico non dimentichiamolo che racconta una storia di diritti e di diritti mancanti anche in georgia al centro della storia un ostetrica che però pratica anche aborti illegali perché in georgia appunto non C'è la possibilità di abortare legalmente e lo fa naturalmente con quella parte di popolazione più arretrata e più disagiata nelle campagne georgiane Fin qui la storia che però viene raccontata attraverso inquadrature fisse di dieci minuti su un campo durante una tempesta di pioggia Oppure su una cucina ci sono tre scene fortissime ovvero un parto naturale un parto cesareo reali quindi messi in scena realmente frontalmente si vede tutto e poi c'è un 5 minuti di telecamera fissa su un pene perché non so come altro chiamarlo che non ho molto capito ma forse il mio retaggio patriarcale mi impedisce di cogliere apprezzare certe sfumature dopodiché C'è anche un altro personaggio che in sala in sala ci si interrogava su chi fosse ovvero la proiezione pensavamo noi della protagonista senza viso con vecchia tipo a metà tra un albero e un uomo piena di rughe con tette e culo cadenti indefinita che vaga a spezzoni di cinque minuti nello schermo anche qui ripeto mancanza pressoché totale di movimenti di macchina dialoghi in georgiano c'è un dialogo tra lei tra la protagonista e un altro medico tra una domanda una risposta passa ogni volta 50 secondi telecamera fissa solo su di lei insomma un film ostico però ho sentito tanti applausi in sala perlomeno tra quelli che erano rimasti perché in metà se ne sono andati già dopo i primi dieci minuti ha continuato l'esodo per tutta per tutta la proiezione che era anche in sala grande con il cast ora io ho detto Che potrebbe essere coppa volpi o leone d'oro non è uno scherzo perché la critica ma spesso questi film ipercerebrali anti mainstream impossibili da vedere e ricchi di significati forse un po troppo ricchi di significati quindi potrebbe starci un premio stiamo a vedere in sala stampa c'era chi lo lo dava come un capolavoro e chi invece ha detto guarda io dopo dieci minuti sono andato via Io stoico ho resistito fino alla fine perché volevo cercare di capire L'incomprensibile e c'era il detto che campeggia all'inizio di conan il barbaro che dice quando guardi l'abisso devi stare attento perché l'abisso potrebbe guardare Dentro di te e questo film è un po così tu lo guardi ma in realtà è lui che guarda dentro di te

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Ainda estou aqui (I’m still here), la recensione di Giacomo Brunoro del film di Walter Salles con una strepitosa Fernanda Torres dedicato alla tragica figura di Rubens Paiva presentato in concorso all'81a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

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THE BRUTALIST, la recensione di Matteo Strukul di film di Brady Corbet con Adrien Brody presentato in concorso all'81a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

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