Nel Talmud Babilonese, uno dei testi sacri dell’ebraismo, si trova scritta questa frase:
“Chi non ha visto Gerusalemme nel suo splendore non ha mai visto una città desiderabile in vita sua”.
Purtroppo non ho avuto la fortuna di vedere Gerusalemme all’apice del suo splendore ma sento comunque, per quel che ho ammirato alcuni anni fa, di poter confermare queste parole.
Perché, piena di seducenti pregi e detestabili difetti, perennemente in guerra e non in grado di trovare la pace sia all’interno delle sue mura sia fuori dai suoi confini, questa città è davvero unica e irripetibile.
Lo si capisce guardando le persone che camminano per le sue strade, ascoltando le eterogenee lingue e culture lì presenti.
Lì dove infinite realtà, storie, forme d’arte si incontrano e spesso si scontrano.
Dove tre tra le più importanti religioni stentano a trovare un pacifico equilibrio, ma in quei rari momenti in cui si possono osservare con i propri occhi scene in cui questo accade, vi assicuro che si può assistere a qualcosa di magnifico.
Bert, Giuseppe, Roberto ed io nel 2016, per tre giorni, avevamo girato per questa appassionante città ma, come ogni BerTour che si rispetti, imprevisti e situazioni non esattamente consone non potevano abbandonarci.
Ed essendone successe diverse, oltre ad aver soprattutto visto davvero molto, dividerò il racconto nelle ultime due puntate di questo 2021 che ha visto la nascita di Taste of Art!
Iniziamo, quindi, questa prima parte del viaggio a Gerusalemme!