"Ve ne sono anche altri, che il popolo chiama folletti, che abitano nelle case dei semplici contadini e che non sono scacciati né dall’acqua né dagli esorcismi, e, poiché non sono visti, entrando in pietre, legname e suppellettili domestiche, le affliggono, e le loro parole si odono comunque come voce umana, e le loro immagini non appaiono."
1) Tutte le lettere famigliari di Torquato Tasso sono scaricabili gratuitamente qui: http://bit.ly/2kXFlkM
2) Gervasio di Tilbury - Otia Imperialia
3) Gerolamo Cardano - De Rerum Varietate ( http://bit.ly/2lglkpP )
4) Girolamo Menghi - Compendio dell’arte essorcistica
5) Francesco del Bailo - Fabrica del mondo ( http://bit.ly/2myhU1C )
-- Un paio di brani... --
1497 [ma 1520/21], Cesena
Fantaguzzi, Giuliano (2012). Caos [a cura di Pistocchi, Andrea Michele]. Roma: Istituto storico italiano per il medio evo, pp. 120-121.
Fo ditto che molti anni fa […] che la donna fo de Piero de Gualaghino [Pietro Gualaguini] avea un folletto in casa el quale la serviva. Et Catarina sorella naturale de miser Francesco Casino, donna de Nicollò da Rimo cortesano del signor Malatesta et poi donna d’Almerico da Pesare [?-1492], aveva uno folletto el quale era gelloso de lei e sbrettòlla una volta acunza per andare a festa e servivalla facendolli le bugate e cosina et letto e spazavalli la casa.
In questo anno [1497] in casa de madonna Bevegnuta sorella de Guaspero Martinello li era uno spirito overo folletto inamorato de la Gentile sua masara gioveneta venerea, el quale di continuo faceva svoltare uno bacile in torno e sonarlo.
2. 1508, Bologna
Gigli, Giacomo (2008). Cronica 1494-1513 [a cura di Fortunato, Bruno]. Bologna: Costa, p. 155
[De uno spirto per altro nome chiamato foletto]
Io non lasciarò passare che ad confirmatione de //1508// la nostra sancta fede io non facia memoria come a calendi del mese de giugno [=il primo del mese] cominciò uno spirto per nome vulgare chiamato Foletto a fare de molte e varie cose in casa mia, cioè primamente cominciò a guastare lo letto dele massare [=serve] et fare strepido de mandare suso e gioso [=su e giù] lo calçedro [=“recipiente di rame col fondo tondo”] dela cusina di sopra, et dapoi essendo io andato ad abitare al Ziglio mio fuora de San Mamolo fece lo simile più volte de guastare li letti et altre cose; le quale seriano da ridere a nararle, et inter cetera parendomi el fusse invaghito de Casandra mia neça figliola naturale de Ieronimo mio figliolo fece questo: havendo io posto lo mio carnirolo [=contenitore, sacchetto] in suso la tavola dali panni in la mia camera, in lo quale carnirolo erano più cose, et inter alias erano dinari et in uno bursolino erano due anelle, tolse lo dicto carnirolo in suso l’hora dela cena, et cenando pose le dicte due anelle in dito alla dicta Casandra et poi in suso l’hora del dormire remise lo carnirolo nel loco suo cum ogni cosa dentro.
Io recorsi ala benedictione dele case ma non restette imperò a seguire lo intento suo per multi giorni.
-- e infine: --
A) Fabio Giunta - Il corpo incantato di Torquato Tasso ( http://bit.ly/2mZRpCH )
B) M. Biondi - Sulla natura del Poltergeist, Quaderni di Parapsicologia 2011, 43, 44-56 ( http://bit.ly/2mrvO5W )