La storia di due ragazze trentine vittime del nazismo: facevano parte della brigata partigiana bellunese Gramsci, al confine fra le due province dolomitiche: Ancilla Marighetto nome di battaglia Ora e Clorinda Menguzzato nome di battaglia Veglia, entrambe della zona del Tesino e decise a battersi per mandar via i nazisti da quelle valli.
Veglia, vent'anni ancora da compiere, fu torturata a lungo e quindi fucilata da un plotone del Cst il 10 ottobre 1944 a Castello Tesino.
Ora fu uccisa con un colpo alla testa il 19 febbraio 1945, quindi quest'anno si celebra l'ottantesimo anniversario della tragedia. Fu colpita da un sottufficiale fiemmese del Corpo di sicurezza trentino, Cst, milizia di giovani arruolati in zona dai nazisti, il 19 febbraio 1945, vicino al passo Brocon, dopo una breve fuga nella neve vicino a malga Valarica di Sotto, ai pieid del monte Coppolo, sul confine bellunese.
In quel bosco oggi c'è un sentiero a lei dedicato, il "Trodo de Ora", dove mosse gli ultimi passi della sua breve e coraggiosa esistenza, fino al larice sotto il quale fu uccisa barbaramente.
Ecco l'intervista su quei fatti con il noto storico locale Giuseppe Sittoni, autore dei più importanti volumi che ricostruiscono le vicende del battaglione Gherlenda e della Resistenza nel Trentino orientale sul confine con la provincia di Belluno.
[di Zenone Sovilla, già trasmessa in Fm da Radio Cooperativa]