Stasera, sulla passeggiata di Nervi a Genova, ho assistito a una scena che non dimenticherò: un uomo sulla cinquantina, solo, con una piccola cassa e un microfono, declamava Montale e Dante con una passione che scaldava l’aria. Davanti a lui? Il nulla. Nessuno seduto, nessuno fermo. La gente passava oltre. Eppure lui continuava. Con forza. Con anima. Con gioia.
Perché la passione vera non chiede spettatori. La passione è quel fuoco che arde anche se nessuno applaude. È fare qualcosa perché ti chiama da dentro, non perché qualcuno ti guarda.
Questa puntata è un inno al coraggio di essere, anche quando nessuno se ne accorge. È un invito a trovare ciò che ti riempie, che ti nutre, che ti dà senso. Anche se non porta soldi. Anche se non ottieni “risultati”. Perché quando fai qualcosa che ami davvero, ti auto-alimenti. Ed è lì che nasce la verità. La tua.
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