Isack Hadjar – premiato dalla rubrica “Altro Podio” di FormulaPassion – accompagna al suo terzo posto di domenica a Zandvoort un record clamoroso: è il pilota Red Bull a cui sono servite meno gare (14) prima di raccogliere un podio. Nessuno, neanche Vettel e Verstappen, ha fatto meglio di lui! Intanto gli organizzatori del GP sostituiranno il trofeo che si era rotto durante i festeggiamenti (ma stavolta senza responsabilità dei festeggianti).

A proposito di record: Lewis Hamilton è il pilota Ferrari con più gare senza aver raccolto un podio, visto che a Zandvoort ha battuto il precedente primatista Ivan Capelli. Mentre Ralf Schumacher come al solito non le manda a dire, ci sono intanto ancora altri sommovimenti interni al Cavallino: secondo il giornalista Paolo Ciccarone per RMC Motori, Jock Clear lascerà la Ferrari Driver Academy e in generale proprio il team di Maranello a fine stagione. A sostituirlo al comando della FDA sarebbe pronto Marc Gené. E poi: preparatevi per una (un’altra) livrea speciale Ferrari per il GP di casa, che si preannuncia peraltro come una delle ultime grandi occasioni per la Rossa per interrompere il digiuno di vittorie, come spiega Federico Albano nella sua analisi post gara.

Infine, notizie dal resto del mondo. Andrea Stella conferma che il motivo del ritiro di Lando Norris non è legato a un problema al motore Mercedes, ma che la colpa è di una non meglio chiarita rottura correlata al “telaio” della MCL39, qualunque cosa questo voglia dire. In Brasile, invece, l’ex pilota della Minardi in Formula 1 (e compagno di Fernando Alonso) Tarso Marques, è stato arrestato per possesso illegale di un’automobile di lusso.

WarmUp è il podcast giornaliero di rassegna delle notizie su F1, MotoGP e, più in generale, sulle cose rilevanti che succedono nel motorsport. Non solo una rassegna stampa, ma anche una spiegazione delle news di cui si parla nel paddock, cercando una chiave di lettura per provare a capirci qualcosa.

WarmUp esce tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, prima delle 9.00, con le voci dei giornalisti di FormulaPassion.it Salvo Sardina e Matteo Senatore. Il sound design è di Luca ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Bonatti⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠, il supporto social di Simone Peluso.

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La Ferrari arriva al GP di casa a Monza nelle condizioni peggiori possibili. Da un lato c’è un Lewis Hamilton che finisce da solo contro il muro e che peraltro si prende pure cinque posizioni di penalità in griglia per una svista imperdonabile (eccesso di velocità in regime di bandiere gialle nel giro di schieramento in griglia), pur mostrandosi comunque soddisfatto per i progressi mostrati sul piano delle prestazioni e del feeling con la SF-25 a Zandvoort.

Dall’altro lato c’è uno Charles Leclerc frustrato per l’incidente con Andrea Kimi Antonelli (che nel dopogara si è scusato con Vasseur) e che però viene graziato infine dalla Direzione gara FIA – anche con l’aiutino di Toto Wolff e di George Russell – per il sorpasso fuori pista compiuto ai danni dello stesso Russell. Il tutto in un contesto di gestione insufficiente da parte della Federazione, che avrebbe potuto e dovuto intervenire (sia su Leclerc sia su Hamilton) prima della fine della gara, quindi eventualmente penalizzando in Olanda piuttosto che per il prossimo GP in calendario.

Il GP d’Olanda vede poi due vincitori assoluti: Oscar Piastri, che ottiene il primo Grand Chelem in carriera e che soprattutto approfitta del ritiro per problemi tecnici di Lando Norris portandosi a +34 in classifica, nell’imbarazzo di Andrea Stella e Zak Brown; Isack Hadjar, che pur con un bel po’ di fortuna, riesce a centare il primo podio in carriera e sembra scaldare i motori per il salto nel 2026 (ma è davvero un premio?) in Red Bull al fianco di Max Verstappen.

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I piloti di Formula 1, alla fine, quando non sfrecciano a 300 all’ora a pochi centimetri dall’asfalto, sono persone come noi: e infatti nessuno, o quasi, si è mostrato particolarmente entusiasta di essere a Zandvoort per ricominciare dopo un mese di ferie. Su tutti Lewis Hamilton che, nonostante le parole di esplicita soddisfazione nell’essere di nuovo nel paddock, non è apparso di umore poi così tanto diverso rispetto a quello di Budapest. Intanto, però, George Russell e a sorpresa persino Fernando Alonso, lo difendono dalle critiche. Mentre Mattia Binotto bacchetta lui e soprattutto la Ferrari per la storia dell’ormai famigerato “dossier“.

A tenere banco nel paddock del GP d’Olanda è però soprattutto il giallo, risolto anzi no, riguardante i problemi sperimentati da Charles Leclerc a Budapest: il monegasco fa il misterioso, non smentendo e neanche confermando la tesi esposta da Russell alla fine della scorsa gara sull’aumento delle pressioni gomme per salvaguardare il plank, ma ammette che il problema si potrebbe ripresentare. La rivista The Race intanto insiste sul fatto che, in effetti, deve essere successo proprio qualcosa del genere, visto che non sono stati riscontrati danni al telaio della SF-25 dopo il GP.

Mentre il duello verbale tra Lando Norris e Oscar Piastri ancora non scalda i cuori degli appassionati – quantomeno quelli neutrali – in attesa che sia la pista a parlare, Max Verstappen nega ogni chance di essere ancora in lotta per il titolo. Il tutto mentre un Bernie Ecclestone particolarmente ispirato lo mette in guardia dalla possibilità futura di legarsi alla Ferrari, bacchettando anche la scuderia del Cavallino e invitando esplicitamente Hamilton al ritiro.

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WarmUp podcast riparte dopo la sosta estiva della F1 con una notizia bella pesante: la scelta da parte della Cadillac di ingaggiare Valtteri Bottas e Sergio Perez per la stagione 2026 e oltre. Una decisione destinata a far discutere e che ha creato dibattito anche all’interno della redazione di FormulaPassion, con la maggior parte dei giornalisti che hanno espresso la propria opinione sul colpo di mercato (ma è davvero tale?) della scuderia americana.

Intanto il grande capo Dan Towriss dà fiducia a Graeme Lowdon, che già pianifica un programma intenso di test TPC con una macchina che dovrà essere acquistata o noleggiata da un altro team di Formula 1, negando di aver pensato a ingaggiare Christian Horner.

In casa Ferrari torna a parlare il robot di Frederic Vasseur in vista del weekend di Zandvoort (dimenticando però un aspetto fondamentale del fine settimana olandese, per cui il suggerimento è quello di rivedere il prompt dati in pasto all’intelligenza artificiale), mentre la McLaren gongola per la pioggia di milioni sonanti in arrivo da Mastercard a partire dal 2026.

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Abbiamo provato a navigare nel mare magnum delle intricatissime regole F1 per la stagione 2026: un viaggio complicato e - lo ammettiamo - non esattamente balneare passando per tre anni di indiscrezioni, notizie, annunci ufficiali FIA, ma anche ripensamenti e passi indietro.

Il quadro che emerge è estremamente sfaccettato e complesso e ci restituisce una situazione di compromessi, di incertezza e indecisione mai viste, a meno di sei mesi dal debutto delle nuove macchine, in pista nei test di fine gennaio a Barcellona.

In questo episodio speciale di Ferragosto, proviamo a ricapitolare tutto quello che si sa sulle regole 2026 ma anche quello che non è ancora deciso, quello di cui si discute nel paddock e quello che potrebbe cambiare nelle prossime settimane.

Questa è una puntata bonus e irrituale di WarmUp, il podcast giornaliero di rassegna delle notizie su F1, MotoGP e, più in generale, sulle cose rilevanti che succedono nel motorsport. Non solo una rassegna stampa, ma anche una spiegazione delle news di cui si parla nel paddock, cercando una chiave di lettura per provare a capirci qualcosa.

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Il giallo dell’estate, legato al misterioso problema al “telaio” che ha fermato la rincorsa di Charles Leclerc alla prima vittoria della stagione, prosegue: Frederic Vasseur è infatti sicuro che sarà trovato un problema alla macchina, una volta analizzata con attenzione in fabbrica, mentre l’esperto commentatore tecnico Gary Anderson bolla come fantasiosa la teoria di George Russell sul fatto che siano state le pressioni delle gomme a mandare fuori finestra la SF-25 del monegasco. Il nostro Federico Albano, però, nella sua analisi crede che i dati della telemetria avvalorino questa tesi.

L’altro tema caldissimo all’indomani del weekend in Ungheria è poi la crisi nera di Lewis Hamilton, protagonista di parole scioccanti dopo le qualifiche e dopo la gara, spesso con risposte a monosillabi, ma anche assente all’incontro con i commissari per l’eventuale penalità a Verstappen. Il sette volte campione del mondo ha comunque incassato la stima e la fiducia da parte di Vasseur, ma anche di Leclerc, di Toto Wolff e persino di Bernie Ecclestone.

Notizie sparse in chiusura: lo stesso Ecclestone in fondo nega che Christian Horner possa essere in procinto di tornare in F1, usando anche un metro di paragone abbastanza particolare, mentre Enrico Cardile ha finito il suo periodo di gardening leave dopo l’addio alla Ferrari ed è ormai pronto a iniziare il suo lavoro in Aston Martin al fianco di Adrian Newey. L’ex dipendente di Maranello, Gino Rosato, ha invece sparato un po’ a zero sul Cavallino, difendendo quantomeno la scelta della Rossa di rinnovare il contratto al team principal francese.

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Nonostante il clamoroso risultato della Q3 di sabato ci avesse illuso della possibilità di poter commentare un esito diverso, a Budapest la McLaren centra un’altra doppietta, ed è la quarta di fila: quasi un record assoluto per la storia della F1, di sicuro un record (eguagliato) per la scuderia di Woking. Alla fine vince Lando Norris, che vince bene, vince di strategia e di gestione. Vince in faccia a un Oscar Piastri che stavolta ha qualcosa da recriminare per la tattica di gara scelta per lui dal muretto box, ma di sicuro ha anche un credito con la fortuna per quell’entrata (ed è già la seconda volta che lo fa) molto aggressiva in curva-1 con cui ha sfiorato un frullato di papaya in curva-1.

Ma il vero tema del post-GP d’Ungheria è il crollo improvviso delle prestazioni di Charles Leclerc, che a partire dal giro 40 ha perso ritmo e, dopo aver condotto autorevolmente le operazioni ed essersela giocata ad armi pari contro le due McLaren, è sparito dalla circolazione girando un secondo e mezzo più lento di tutti gli altri. La causa? Ufficialmente un “problema al telaio”, ma la spiegazione non convince.

Il più dubbioso è George Russell, che Leclerc lo ha passato in pista per prendersi un terzo posto che sembrava impossibile solo pochi giri prima: secondo il pilota Mercedes, la Ferrari ha rallentato all’improvviso perché è uscita fuori dalla finestra di funzionamento a causa delle pressioni troppo alte dell’ultimo set di gomme, tirate su per preservare il fondo della SF-25 dall’eccessivo consumo (e quindi per evitare un’altra dolorosa e rumorosa squalifica). Una tesi che convince Pino Allievi e, in parte, anche l’inviato di FormulaPassion.it a Budapest, Carlo Platella. Una tesi che, se confermata, metterebbe un grosso punto interrogativo sulla nuova sospensione posteriore…

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Nel giovedì del GP d’Ungheria a Budapest il tema caldo è stato inevitabilmente quello del rinnovo pluriennale di Frederic Vasseur come team principal della Ferrari F1: un prolungamento dell’accordo che garantisce stabilità alla scuderia di Maranello e che fa felice l’amministratore delegato Benedetto Vigna, ma anche i piloti Charles Leclerc e Lewis Hamilton che sottolineano gli aspetti positivi della permanenza in rosso del manager francese. Intanto all’Hungaroring sembra in procinto di iniziare finalmente la sfida nel box del Cavallino tra l’inglese e il monegasco: in pista sì, ma anche fuori, con Sir Lewis che spiega le ragioni dietro al famoso “dossier” e Charles che ammette di non aver redatto alcun documento ma che dice di sentirsi comunque molto coinvolto.

Lasciando i fatti di casa Ferrari, c’è poi Max Verstappen che per la prima volta dice esplicitamente di restare in Red Bull per il 2026 e di non aver mai pensato ad andarsene. Con Helmut Marko che intanto trova un modo un po’ fantasioso per difendere le prestazioni di un Yuki Tsunoda tutt’altro che sicuro del posto per il prossimo anno: attaccando gli altri “secondi piloti” delle squadre rivali, Antonelli e Hamilton.

Infine facciamo un salto in Mercedes, con Andrea Kimi Antonelli che si dice sollevato dalla possibilità di tornare alla vecchia sospensione e non si mostra preoccupato per il rinnovo di contratto 2026, e con un George Russell che un po’ passa all’incasso ricordando di aver battuto Hamilton a parità di macchina per due anni su tre e di voler un accordo soddisfacente per rinnovare con Toto Wolff.

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Oggi è stato – a sorpresa – il grande giorno dell’annuncio ufficiale del rinnovo di Fred Vasseur che resterà team principal della Ferrari almeno fino alla fine della stagione 2027. Il team di Maranello ha scelto dunque la strada della massima continuità possibile in vista del nuovo ciclo regolamentare che si aprirà nel 2026.

Chi ha cambiato invece – come noto – è stata la Red Bull: Helmut Marko (e chi sennò?) ha fornito nuovi dettagli sulle ragioni che hanno portato all’allontanamento di Christian Horner dal ruolo di team principal.

Intanto per fortuna c’è anche la pista: questo weekend si correrà il GP di Ungheria che sulla carta dovrebbe vedere un dominio ancora più marcato delle due McLaren sulla concorrenza. Kimi Antonelli dovrà cercare di uscire dal suo periodo di crisi e ha ricevuto il supporto del campione del mondo 2016 Nico Rosberg.

Infine: la MotoGP sta diventando sempre più ecologica e noi di FormulaPassion.it siamo pronti a presentarvi un nuovo podcast, proprio sul Motomondiale, che comincerà da martedì 19 agosto.

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Ormai sembrano tutti d’accordo: la notizia di un Max Verstappen che ha deciso di restare in Red Bull almeno per il 2026, spalanca le porte per il rinnovo di George Russell con un Toto Wolff che comunque non sembra un tipo facile con cui trattare. Russell dovrebbe siglare un accordo pluriennale a cifre da top driver anche per il 2027, ma con un team che al momento è in crisi nera: colpa della direttiva tecnica sulle ali flessibili introdotta a Barcellona, secondo lui. E intanto a Brackley è stata convocata una riunione d’emergenza per discutere degli ultimi correttivi per rimettere in carreggiata la W16 per il finale di stagione.

Difficoltà Mercedes che coinvolgono anche Andrea Kimi Antonelli, che non sta performando secondo le attese – almeno, non nelle ultime gare europee – e che però è stato rincuorato da Lewis Hamilton nel weekend di Spa. A proposito: mentre è quasi leader in una scomoda classifica di piloti Ferrari mai andati a podio, il sette volte campione del mondo parla del suo lavoro da stacanovista in fabbrica a Maranello, ma anche dei suoi tanti impegni sul piano sociale.

Verso il weekend del GP Ungheria a Budapest, la pista dell’Hungaroring si è rifatta il look con un avveniristica nuova palazzina dei box e con una tribuna centrale all’avanguardia. Sui social, infine, c’è una brutta gaffe da parte dell’account ufficiale del GP d’Olanda a Zandvoort che ha spoilerato il calendario delle gare sprint della prossima stagione, prima che fosse ufficialmente comunicato da FIA e F1: e ci sono delle novità piuttosto grosse in questo ambito…

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