George Taber è un giornalista americano, si occupa di lifestyle e scrive per il prestigioso quindicinale Time Magazine, sia nell’edizione americana che in quella europea.

È arrivato a Parigi nel 1973 per raccontare ai lettori quello che probabilmente è il momento di maggior successo mondiale della cultura enogastronomica francese.  È il momento della nouvelle cousine!

George Taber venne invitato ad una degustazione di vini francesi e californiani, programmata il 24 maggio 1976 presso l’hotel Intercontinental.

Raccontò i risultati di questo evento in un articolo pubblicato nel numero di giugno del time americano a cui dette il titolo : IL GIUDIZIO DI PARIGI

Oggi vi raccontiamo cosa successe in quella degustazione e di come questo evento sia stato così influente da essere considerato una pietra miliare del percorso del vino contemporaneo

Elenco etichette e classifica PRIMA DEGUSTAZIONE:

ROSSI

BIANCHI

Francia, maggio 1976

Oggi siamo in Francia, è il 1670. L’arrivo della primavera ha iniziato a intiepidire le giornate, le porte di una cantina scavata nel gesso bianco sono aperte.

Scendiamo lungo la rampa che ci porta in profondità e arriviamo in una grande stanza piena di bottiglie distese. Riconosciamo dall’abito nero un monaco benedettino, è Pierre Perignon, il Dom più famoso del mondo.

Ha in mano una bottiglia appena stappata. Se ne versa un sorso, lo assaggia. Un sorriso si disegna sul volto severo, è sorpreso, chiama i suoi collaboratori ad assaggiare: “Venite Fratelli, stiamo degustando le stelle”.

Ecco, questo aneddoto non è mai successo, questo fatto non ha cambiato la storia del vino.

Pierre Perignon sarà uno dei protagonisti della nostra storia di oggi, ma non per questa frase che non ha mai pronunciato.

Diciamo la verità, gli Inglesi hanno avuto un ruolo molto importante nella storia del vino e in questa puntata vi raccontiamo alcuni fatti, alcune scoperte e alcune invenzioni che realmente hanno rivoluzionato l'intero mondo.

Oggi parliamo di Marsala, Sherry... ma anche delle scoperte tecnologiche hanno cambiato per sempre la storia del vino.

La nostra storia di oggi finisce a Londra, il 21 aprile 2006. Come, finisce? Effettivamente non finisce in questa data, diciamo che si chiude un cerchio. In questa puntata vi racconteremo la lunga storia d’amore tra il popolo britannico e il vino e di come questa passione abbia influenzato, nel bene e nel male, la produzione enologica di tutto il mondo.

C’era una volta un giovane enologo appassionato di alchimia che venne assunto da una storica cantina italiana. La nostra wine big story di oggi potrebbe iniziare così, come iniziano le fiabe dei bambini, con il protagonista introdotto già alla prima frase.

In realtà la storia di oggi parla di come le idee di un genio applicate da produttori lungimiranti abbiano dato vita ad una rivoluzione di stile, forma e filosofia del vino italiano. Una rivoluzione e una battaglia, quella tra modernisti e tradizionalisti, capace di infiammare il mondo del vino italiano per più di vent’anni.

Il vino è il protagonista del nostro podcast. È apprezzato, amato, studiato, analizzato, raccontato e degustato in tutto il mondo. Tecnicamente è una bevanda alcolica che si ottiene fermentando il succo dei frutti della vite, e se ne producono 15 miliardi di litri all’anno. Genera un’economia difficilmente calcolabile considerando l’intera catena di valore che va dalla vigna e arriva fino al calice. Non tutti sanno, però, che alla fine del diciannovesimo secolo ha rischiato di scomparire per sempre. 

Questa è la nostra prima wine big story: la fillossera, pandemia della vite.