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In questa puntata attraversiamo gli anni Trenta sovietici, quelli dei grandi piani quinquennali, delle fabbriche che spuntano come cattedrali d’acciaio e delle campagne svuotate. Stalin promette progresso e giustizia sociale, ma il prezzo è altissimo: carestie, repressione, gulag e la liquidazione dei kulaki. Esploriamo un mondo dove tutto è collettivizzato, la libertà è un’illusione, e l’ideologia diventa fede. Un racconto potente, denso di contrasti, in cui milioni lavorano – o muoiono – per costruire un paradiso che, per molti, resta solo sulla carta. Perché il comunismo, prima ancora di essere realtà, è stato un’idea. E ogni idea, per imporsi, ha bisogno di un racconto. Anche il più feroce.
By Stefano D'AmbrosioIn questa puntata attraversiamo gli anni Trenta sovietici, quelli dei grandi piani quinquennali, delle fabbriche che spuntano come cattedrali d’acciaio e delle campagne svuotate. Stalin promette progresso e giustizia sociale, ma il prezzo è altissimo: carestie, repressione, gulag e la liquidazione dei kulaki. Esploriamo un mondo dove tutto è collettivizzato, la libertà è un’illusione, e l’ideologia diventa fede. Un racconto potente, denso di contrasti, in cui milioni lavorano – o muoiono – per costruire un paradiso che, per molti, resta solo sulla carta. Perché il comunismo, prima ancora di essere realtà, è stato un’idea. E ogni idea, per imporsi, ha bisogno di un racconto. Anche il più feroce.

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