Benvenuti all'episodio di oggi, dove esploreremo la storia affascinante di un gigante automobilistico: Audi.
Tutto ebbe inizio nel 1909 a Zwickau, in Germania. Qui, August Horch, un ingegnere che in precedenza aveva supervisionato la produzione alla fabbrica di Karl Benz, decise di fondare la sua seconda azienda automobilistica. Dopo aver lasciato la sua prima impresa, Horch & Cie, fondata nel 1899, diede vita a una nuova visione. Le prime auto prodotte con il nuovo marchio Audi, che curiosamente significa 'Horch' in latino, uscirono dalla fabbrica nel 1910. Gli anni '10 furono un periodo di grande successo, con le automobili Audi a quattro cilindri che, guidate da Horch stesso, trionfarono nelle impegnative corse sulle Alpi austriache, vincendo il trofeo nel 1912 e 1914 e portando la giovane azienda alla ribalta. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, Audi aveva già una produzione solida, con cinque modelli di auto e due camion.
Il dopoguerra fu economicamente difficile per la Germania, ma l'industria si riprese grazie all'adozione della catena di montaggio, che raddoppiò la produttività. In questo contesto, Audi introdusse il Type K, la prima auto tedesca a essere offerta con guida a sinistra e leva del cambio centrale standard, un'innovazione sviluppata da Hermann Lange.
Un momento cruciale fu il 1932, quando Audi, Horch, DKW e la divisione autoveicoli di Wanderer si fusero, dando vita alla Auto Union AG. È a questa unione che si deve il celebre marchio a quattro cerchi, simbolo delle quattro entità fondatrici. L'azienda si distinse per l'innovazione, diventando nel 1936 il primo produttore tedesco a condurre crash test sui propri veicoli. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Auto Union rinacque nel 1949 a Ingolstadt, in Baviera, la sua attuale sede dal 1965.
Nel 1965, i "Quattro anelli" passarono sotto la proprietà della Volkswagen. Questa nuova era vide la nascita di modelli iconici come la Audi 100 (1970), un progetto quasi segreto di Ludwig Kraus, e la Audi 80 (1972) di Nuccio Bertone, che ristabilirono il prestigio del marchio. Ma la vera rivoluzione arrivò nel 1980 con la Audi Quattro. Questo veicolo, sinonimo di eccellente ingegneria tedesca, non solo conquistò il mercato di fascia alta ma rivoluzionò anche il mondo dei rally internazionali.
Oggi, Audi continua il suo percorso di "progresso attraverso la tecnica", il suo famoso motto "Vorsprung durch Technik". Con modelli come la A4, A6, A8 e le versioni sportive S introdotte nel 1994, e innovazioni come la leggera, sicura ed economica Audi A2, la prima vettura della sua fascia di mercato in alluminio, l'azienda si impegna a definire il futuro dell'industria automobilistica. La sua filosofia è chiara: il progresso non è abolire il passato, ma conservarne l'essenza per costruire un presente migliore.
Grazie per aver ascoltato! Al prossimo episodio.