Ci si chiede perché Omero scrisse di Oudeis, così conosciuto da Polifemo, da noi più noto con il nome di Odysseus, nella lingua omerica, o Ulisse in latino. Ci si domanda cosa abbia spinto un pittore come Van Gogh a persistere nella sua visione della pittura e dell'arte, pur riuscendo a vendere solo un unica opera su quasi novecento dipinti realizzati. Perché Galileo venne quasi condannato a morte per il suo sostegno alla teoria eliocentrica, snobbata fin dalla sua clamorosa scoperta da parte di Aristarco di Samo. Si può continuare con l'invisibilità o l'emarginazione vissuta dai personaggi come O.Wild, E.Dickinson, J.S.Back, e così via; chi per un motivo, chi per un altro. Ci si trova a riflettere sul quando qualcosa raggiunga un significato così profondo da coinvolgere più persone in un unica opinione, tralasciando i costumi, le etnie, le preferenze di genere, il denaro, lo spazio ed il tempo; ponendo delle attente analisi su differenti aspetti. Per l'appunto, quanto tempo dedichiamo a capire il significato di questi valori e quanto sforzo usiamo nell'arco di una giornata nel tentativo di eluderli, facendoci trascinare in quelle realtà di massa che di profondità emotiva e virtù hanno ben poco? Quanto valore dai all'eterna, plateale omertà nei confronti dell'attimo d'un gesto incompreso o denigrato, ma così semplice ed unico a cui "Nessuno" solo c'aveva fin allora pensato? Forse la prima forma si malessere sta proprio nella paura del vuoto interposto tra due "corpi", e proprio nella loro limitata considerazione ed accettazione accresce la pazzia, sia per chi non si concede, sia per chi lo fa troppo.
Alle volte una linea può essere bianca, invisibile, alle volte nera, altre volte può trasformarsi, unirsi e divenire un'unica linea tratteggiata. Strappandola non cambierai la sua natura, ne potrai dire di poterla rivalutare, essa è sempre stata tale, ciò che può cambiare è solo la tua percezione.
Buon ascolto!