Perché perdiamo le belle abitudini?
Perché non si prova a riascoltare qualche sogno passato?
Magari come quando eravamo bambini, sotto le coperte, pronti per farci incantare un altra notte da qualche fiaba, senza pregiudizi, senza commenti. Ascoltando quel racconto anche solo inconsciamente, finché Morfeo non ci richiama a sé.
Perché non rifarlo?
Perché bisogna trasformarsi sempre in qualcosa, diventare "adulti", indossare sempre maschere?
Perché è necessario dover cercare di sopravvivere anche con ciò che è così puro e bello?
Perché non possiamo solo vivere ed assaporare quei momenti?
Perché colui che è felice deve avere un difetto? E ad ogni lato positivo scavarne un: "si, ma..."?
Perché lottare così tanto per peggiorare la vita degli altri per poterla porre sotto alla propria? E perché tutta quella fatica, quegli sforzi, non vengono usati per combattere e migliorare se stessi, tralasciando il vittimismo e l'invidia, cercando un briciolo di felicità?
Perché?
La banalità vive nella sua risposta.
Buona fiaba, buon ascolto.