Oggi grazie ad una domanda di @arsonfrogs e @fyeno_colenghi rispondiamo ad un tema che ci aiuta a chiudere in po’ di puntini e ci fa vedere anche le conseguenze dell’operato degli Stati fino agli anni 70’: la stagflazione.
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La stagflazione è quel momento nell’economia di un paese in cui inflazione e disoccupazione sono elevate, in contrasto con gli studi di Phillips (episodio 53).
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Come può succedere? Beh quando la spesa pubblica continua a buttare moneta nell’economia e quando ci sono altre fonti dell’inflazione legate agli assetti produttivi, come limiti di quantità nelle materie prime e il loro conseguente aumento di pezzi unito agli effetti sui limiti di produzione (cosiddetto shock dell’offerta)! Il risultato è un esplosione di sfiga che risulta in un elevata inflazione assieme ad un elevata disoccupazione!
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Come ne siamo usciti e molto altro nella puntata di oggi del podcast che ci fa fare un salto anche nella #storia del secolo scorso e ci fa vedere l’#economia nel mondo reale!
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Buon ascolto!
Con Jacopo Scarabello

Grazie alla domanda di @marziacapaldo oggi parliamo della Curva di Phillips e delle sue critiche subite nel tempo.
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Phillips ne 1958 studio la relazione tra disoccupazione e inflazione in Regno Unito tra il 1861 e il 1957 e scopri che quando la disoccupazione calava l’inflazione aumentava.
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Ne ricevo una curva che mette in relazione le due variabili esplicando quindi un trad off (scambio) tra le due, dicendo sostanzialmente che uno Stato non può avere sia inflazione che disoccupazione a zero, anzi se una delle due variabili è a zero l’altra sarà elevata. Quindi gli Stati devono attuare politiche fiscali che li portino a trovare il loro punto di inflazione e disoccupazione e rimanere lì.
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Quello che sostenne Phillips è stato più successivamente criticato, in particolare nel decennio della crisi petrolifera in cui l’economia occidentale visse per la prima volta la stagflazione (stagnazione + inflazione, che vedremo settimana prossima). Perché la stagflazione smentiva tutte le teorie di Phillips. Oltre a questo i suoi metodi di correlare due macro variabili e tirarne fuori un concetto di causalità ha reso la sua teoria un concetto interessante ma da prendere con le pinze. In puntata ne parliamo meglio.
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Comunque Phillips ha dato un enorme contributo all’economia e la relazione che ha esplicato si è rivelata vera in molti periodi storici, non tutti però, tanto che il dibattito sulla sua efficacia è ancora acceso e modifiche alla curva per adattarla ai cambiamenti economici, vengono fatti ciclicamente.
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Buon ascolto!

Con Jacopo Scarabello

Oggi rispondo ad una domanda di @fedecoco che in realtà mi ha chiesto tutt’altro però ne ho approfittato per parlare del moltiplicatore monetario e di come non ci sia solo la Banca Centrale a variare la quantità soldi nel mercato ma ci siano anche le banche commerciali.
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Federico chiedeva cosa ne penso della politica di #Biden di immettere 2 Triliardi di Dollari negli usa tramite spesa pubblica e quindi muova moneta derivante dall’emissione di titoli di Stato, se questo può avere impatti sull’inflazione e se può avere senso come politica rispetto all’approccio europeo!
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Ecco vi chiederete quanto c’entri il moltiplicatore in tutto ciò, beh c’entra perché bisogna guarda la quantità di moneta totale e non solo quella immessa dalla Banca Centrale, e oltre a questo se le banche non svolgono finzione di finanziamento dell’economia, qualcun altro cercherà di assolvere a quel ruolo!
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Quante cose nella puntata di oggi! Tra l’altro domanda? Quanti di vuoi leggono questi miei papiri in descrizione, commenta “io c’ero!” Così posso capire quanti sono arrivati a leggere fino a qui... metodi beceri! 😂😂
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Buon ascolto!

Grazie alla domanda di @5lirez oggi vediamo cosa sia il Social Lending, come funzioni, che esigenze assolve, e se può essere un investimento interessante.
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La parola del giorno è #rischio!
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Anche oggi ho trovato il modo di bruciarmi la possibilità di avere sponsor e farmi dei #nemici 😅
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Per vedere la cosa chiamiamo in causa Joey e il suo desiderio di comprarsi una Porsche, e Supee Mario che ha bisogno di soldi per un progetto imprenditoriale!
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Grazie per l’ascolto!
Con Jacopo Scarabello

Grazie alla domanda di @emaz42 , che ha dato voce a molti altri del gruppo di Telegram, oggi parliamo di PAC, di cosa sono, che caratteristiche hanno e che informazioni guardare quando vi vengono offerti dal vostro consulente per non farvi spellare!
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Il PAC, come dice il nome stesso, è un piano di accumulo del capitale che consente di investire capitali importanti quando non so hanno molti soldi. Come? Beh facendo investimenti di cifre contenute però nel tempo a cadenza costante e di importo costante, consentendoci di avere un bel po’ di soldi da parte alla fine del piano. Questo acquistare “a rate” (come dicono le banche, anche se secondo me non è il termine corretto) ha dei vantaggi anche sulla riduzione rischio del titolo finanziario acquistato e permette di avere effetti positivi anche in caso di mercati al ribasso o molto volatili.

Però nel dettaglio le vediamo nell’episodio di questa settimana dove confrontiamo anche i PAC con i PIC (piano di investimento del capitale, che sono gli investimenti classici) e vediamo per chi sono adeguati.
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Ad aiutarci in questo l’investitore perfetto per un PAC lo studente/lavoratore Peter Parker!
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Buon ascolto!
Con Jacopo Scarabello

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Oggi rispondiamo ad una domanda di @filippocorrentee!
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Un tema che effettivamente ho sempre dato per scontato! Che cosa caratterizza le SPA? Cos’hai no di diverso dalle altre società? Bene ne parliamo nella puntata di questa settimana!
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Mi scuso per l’assenza del solito papiro di spiegazioni ma questa settimana sono super impegnato e non ho avuto tempo, in puntata avete tutto quello è se volete sapere altro commentare! 😊
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Buon ascolto!

Jacopo Scarabello

Grazie alla domanda di @_giuseppecaldarelli oggi torniamo nel mondo della #blockchain e delle cryptocose per vedere quella che per i creatori di contenuti potrebbe essere la svolta, la cryptoarte, o rivelarsi una bolla!
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I non-fungible tokens (NFT) sono dei token (gettoni) digitali che consentono lo scambio di beni infungibili digitali senza che questi perdano la loro unicità e invalidando sostanzialmente il valore delle copie!
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Ok siamo partiti dalla fine ora andiamo a ritroso! Cosa sono dei beni infungibili, sono beni non sostituibili o non replicabili come terreni, case o opere d’arte. Gli #NFT sono strumenti crittografati che possono essere collegati a contenuti digitali come foto o creazioni di arte digitale rendendoli unici tra le mille copie diffuse nell’internet.
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Questo ha portato gli artisti a mettere all’asta le loro opere digitali che diventando uniche hanno acquisito, per effetto dell’elevata richiesta, dei prezzi stratosferici.
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Hanno senso questo prezzi? Sono delle bolle? Dureranno gli NFT? Volete avere una spiegazione fatta meglio di cosa sia un NFT? Ascoltate la puntata del podcast e sarete accontentati! 😊
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Grazie mille per l’ascolto e vi ricordo che questo venerdì in live parliamo del tema della puntata!

Con Jacopo Scarabello

La puntata di oggi è offerta da un’altra domanda di Giorgio (di cui non trovo più il nick di IG, sorry, se passi di qui sappi che ti ho cercato) con una domanda che è sempre attuale, anche grazie al nostro presidentissimo #MarioDraghi che è stato governatore sia della Banca d’Italia che della BCE.
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È vero che la Banca d’Italia è un’istituzione pubblica di proprietà privata? Ni, nel senso che è un istituzione pubblica perchè ha finzione di interesse pubblico e ha una capitale sociale detenuto da privati (banche, assicurazioni e istituti previdenziali)… però chi detiene il capitale sociale non ha nessuna influenza e non può decidere nulla delle sorti della Banca d’Italia, che è un’istituzione indipendente sia per statuato che per mandato europeo, ed è indipendente anche dal governo. Perché è a partecipazione privata? Cosa possono fare le banche? Perché è indipendente dal governo? Beh, ascoltate la puntata devo anticiparvi tutto! 😅
(Cosa non detta nell’episodio per motivi di tempo, anche la FED americana e la Banca Centrale Giapponese sono detenute dalle banca commerciali nazionali)
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Che cosa fa la Banca d’Italia? In soldoni (battuta), per conto della BCE gestisce le politiche monetarie, la moneta e la sorveglianza del sistema bancario e dei mercati finanziari per il territorio italiano… mentre per conto dell’Italia fa parte dell’Eurosistema e della BCE. Quindi la BCE dice alla Banca d’Italia cosa fare, ma la Banca d’Italia è uno degli attori che sceglie cosa la BCE decide. 🤯
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Oltre a questo la Banca d’Italia fa ricerca grazie alle enormi banche dati sui numeri macroeconomici dell’Italia e, grazie a queste ricerche, supporta lo Stato nelle sue politiche economiche. Oltre a questo, grazie alla sorveglianza sul sistema bancario e finanziario (parte del Sistema di Vigilanza Unico, SSM per gli amici) da tutela ai cittadini italiani. 
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Un altro tassello in più per capire come funziona il complesso mondo della moneta e delle istituzioni economiche… come sempre un’introduzione e se avete altre domande non esitate a farle così completiamo un pezzo alla volta questo complicato puzzle!
Con Jacopo Scarabello

La puntata di oggi è offerta da una domanda di @lucreziaortelli che dopo la domanda relativa la debito pubblico di qualche settimana fa (EP. 41) mi ha chiesto perchè la Banca Centrale non possa stampare moneta e distribuirla.
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La pratica dello stampare moneta come panacea dei mali del mondo ho visto essere molto di moda in certe correnti di pensiero, e mi sono giunte all’attenzione podcast e canali YouTube che sostengono queste teorie. Bene aggi vediamo cosa succede ai soldi che avete in tasca ogni volta che si stampa ulteriore moneta.
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Per capire l’effetto di maggiore moneta dobbiamo introdurre il concetto di valore nominale e valore reale. Il valore nominale è banalmente il numero di euro che avete in tasca, o il numero di euro che vi servono per comprare qualcosa. Il valore reale è il suo reciproco, ossia il numero di cose che potete comprare con una quantità fissa di euro. E mi direte, cosa cambia? Beh cambia che, se ora per un kg di pane vi serve un euro, con 10€ prendete 10kg.
Se invece domani per lo stesso kg di pane vi servono 1.50€ (ipotesi estrema), i 10€ che avete in tasca valgono meno in termini reali (di cose), perchè vi potete permette 6.67kg di pane al posto di 10.
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Ecco se per ipotesi a tutti regalassimo 5’000€, la quantità di moneta nell’economia aumenterebbe, ed essendo tutti improvvisamente più ricchi di 5’000€, a parità di beni disponibili sul mercato, il loro prezzo aumenterà perchè tutti abbiamo più soldi da spendere (questo avviene per il principio di domanda e offerta, che nel mercato della moneta è riassunto nell’equazione di Fisher MV = PT, la quantità di moneta e il suo scambio sono uguali al livello dei prezzi per il numero di transazioni, se gli scambi di moneta e le transazioni di beni rimangono costanti, all’aumentare della moneta i prezzi aumentano), quindi in tasca avremo più soldi (valore nominale) però ogni euro ci farà comprare meno cose (valore reale).
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Questo e molto altro nella puntata di oggi in cui chiamiamo in causa un periodo storico, il XVI secolo, e delle dinamiche realmente accadute in seguito alla scoperta delle Americhe! E non mancherà la nostra amica #inflazione
Con Jacopo Scarabello

Oggi rispondiamo alla domanda di @alessandro.ambr che ci porta al cuore della teoria economica facendoci parlare della domanda e dell’offerta, che sono degli elementi base della maggior parte delle operazioni economiche.
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Per spiegare la questione ci faremo aiutare da Homer, Boe, Barney, Carl e Lenny! Si anche Lenny!
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Buon ascolto!

Con Jacopo Scarabello